Napoli: De Magistris dà lezioni sulla Costituzione

‘E’ iniziato oggi il ciclo di lezioni che il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, terrà sulla Costituzione agli alunni della scuola secondaria di Napoli. ‘La Costituzione e la democrazia come beni comuni da difendere soprattutto attraverso la loro promozione fra i giovani, all’interno degli istituti scolastici”, ha esordito così il sindaco partenopeo, nella prima delle 6 lezioni, che da ottobre ad aprile 2012, coinvolgeranno 73 scuole napoletane e 1400 studenti. Il primo incontro con gli alunni, si è avuto oggi, alle ore 9, presso l’Istituto Professionale dell’Industria e dell’Artigianato (IPIA) Sannino-Petriccione, in via D. Al termine del ciclo di lezioni,  agli alunni verrà richiesto di realizzare elaborati e riflessioni. I documenti prodotti diventeranno materiale di una mostra o di un incontro finale con i rappresentanti delle scuole. ”La Costituzione repubblicana è  uno dei più grandi valori che abbiamo, ecco perché mi piace parlarne e ascoltare le vostre domande in merito. Qualsiasi domanda ha a che fare con la Costituzione. Legalità , sicurezza, spazzatura, istruzione, uguaglianza, solidarietà, lavoro, scuola pubblica, democrazia: tutto è  Costituzione”. Lo ha sostenuto il sindaco parlando questa mattina proprio agli studenti dell’ l’Istituto Professionale dell’Industria e dell’Artigianato (IPIA) Sannino-Petriccione. Secondo de Magistris: ”Quando non c’è la Costituzione, c’è dittatura e caos perché  mancano le regole. Le regole infatti vanno rispettate per vivere pacificamente: il mio diritto deve fare i conti con il diritto dell’altro. E’ un contrappeso fra diritti e doveri di tutti. Personalmente, la legalità  non l’ho mai percepita come limite alla mia libertà o come oppressione, legalità significa infatti vivere meglio e liberarsi da altre oppressioni, come il crimine organizzato ed i suoi rapporti con i poteri, cioè  i rapporti fra mafie e politica, mafia ed economica, mafie ed istituzione. Parlare di Costituzione – ha concluso – significa parlare anche di questo: libertà, legalità, contrasto all’oppressione. Una volta c’era l’oppressione nazista, oggi c’e’ quella delle mafie, che sono sempre più forti. Oggi il 25 per cento del Pil italiano e’ fatto di capitali mafiosi: significa che attualmente l’Italia, se non avesse i capitali mafiosi, sarebbe sull’orlo del baratro”.

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