Dopo tre giornate di campionato, sono quattro le squadre a punteggio pieno, con una sorpresa inaspettata rappresentata dalla Sampdoria. Non che si nutrissero dubbi sulla bontà o meno dell’organico blucerchiato, ma che giocasse con una tale autorevolezza di ritorno dalla cadetteria, be’ è un po’ sorprendente. Piacevolmente sorpresa la Genova doriana. Che non si ritrova in vetta per il punto di penalizzazione, ma sul campo sono arrivati tre successi, questo nessuno lo può smentire. Poi a punteggio pieno ci sono Napoli e Juve, che molti addetti ai lavoro indicano come le due squadre che si giocheranno il tricolore, ma occhio a questa Lazio che non ci scherza affatto. La squadra di Petkovic gioca con grande intensità e sciorina un Hernanes davvero superlativo. Non solo ha deciso la gara di Bergamo alla prima giornata, poi in casa del Chievo ha sfoggiato un repertorio da fuoriclasse: doppietta da applausi. E poi si conferma chirurgico il tedesco Klose, un panzer micidiale sotto porta, dopo la doppietta siglata nella serata gloriosa con il Palermo, si è ripetuto anche al Bentegodi. Ma questa Lazio convince sempre di più, certo è meglio non fare proclami perché sono anni che la squadra parte al fulmicotone per poi placarsi e annaspare nei momenti cruciali. Ma pare che il tecnico bosniaco abbia portato un rinnovamento che sta giovando all’ambiente, la squadra è compatta, a tratti spettacolare e concreta sotto porta. Ci si chiede quanto possa durare questo smalto e questo atteggiamento così autoritario e coriaceo, ma sicuramente quest’inizio ha conferito fiducia alla squadra ed entusiasmo alla tifoseria, un po’ preoccupata dopo una campagna acquisti non roboante ma che, a quanto pare, non necessitava di ulteriori operazioni. Inizio super anche del Napoli. Dopo la notte sontuosa con il Palermo e la vittoria sofferta ma fondamentale contro la Fiorentina in un terreno di gioco ai limiti della praticabilità, ci si è imposti anche sul Parma. Una squadra che ormai è maturata ed in questo è stato bravissimo Mazzarri che ha sbagliato davvero pochissimo da quando si è insediato sulla panchina azzurra ed è stato l’artefice dei miracoli di questa squadra. Dai tempi della serie C, gli azzurri non vincevano le prime tre partite di campionato, segno che questa stagione potrà veramente regalare grandi soddisfazioni e, perché no, anche sogni. Contro il Parma, nonostante la prova scialba di Cavani (comunque andato in gol su rigore) si è visto un Hamsik ispiratissimo che ha messo un Pandev in grande spolvero in occasione di segnare dopo che il macedone era stato assente nelle prime due giornate. Importantissimo il suo rientro, si vede che, sorretto da una buona condizione fisica, è davvero in grado di fare la differenza. Così come Insigne, che, giocando con personalità e sfrontatezza anche al suo debutto nella Nazionale maggiore, contro i ducali è entrato e si è mostrato subito freddo sotto porta chiudendo la gara. Una settimana da sogno la sua, la notizia che diventerà papà, convocazione di Prandelli e primo gol al San Paolo. Sacchi l’ha definito “il gioco del calcio in persona”. Parole che sanno di investitura. E poi sempre impetuosa la Juventus. A valanga nelle prime due contro Parma e Udinese, e veemente anche a Marassi dopo essere andata sotto. Il gol di Immobile pareva aver rattrappito le gambe dei bianconeri, che in più occasioni si sono salvati fortunosamente dagli assalti genoani, ma nella ripresa si è scatenata la ferocia che assale le gambe e gli occhi degli uomini di Conte (o di Carrera). Giaccherini, Vucinic e Asamoah hanno ribaltato il risultato e confezionato il terzo successo in tre partite, punteggio pieno per una squadra che lo scorso anno, si è issata sul tetto del campionato senza mai soccombere. Azzeccatissimo poi l’innesto del ghanese ex Udinese, una diga sulla sinistra e una fonte inesauribile di iniziative. Questa partenza ricalca le gesta dello scorso anno, e chissà che Pirlo e compagni non si comportino da corazzata anche in questa stagione. Al momento, Napoli e Lazio si sono prenotate per contenderne la leadership, con una Sampdoria che si accredita per essere la rivelazione.
Maurizio Longhi