“Giusto per dare un contentino ai 15mila “orfani”, da tempo sul piede di guerra, della funicolare di Chiaia, chiusa, va ricordato, dal 1° ottobre di due anni fa, quindi da oltre 20 mesi, viene diffusa, in questi giorni, la foto del primo dei due treni rimesso a nuovo. Uno squarcio nel silenzio calato nella vicenda da quando, agli inizi di ottobre dell’anno scorso, dopo dodici mesi di fermo senza che venisse svolta alcuna attività lavorativa, finalmente iniziarono i lavori di revisione ventennale, anche se, nel cartello di cantiere affisso, già rilevammo che, in contrasto con quanto al riguardo previsto dalle vigenti normative, non venivano indicate le date d’inizio e di fine dei lavori. Adesso anche quest’ultimo arcano trova una sua spiegazione, visto che mentre in passato si era parlato di riaprire l’impianto a settembre prossimo, dal momento che i dieci mesi, previsti nell’appalto affidato alla ditta Graffer, scadono agli inizi di agosto, adesso, seppure non ci si sbilancia più di tanto, si parla genericamente di riaprire l’impianto “entro la fine dell’anno”, la qual cosa potrebbe significare anche a dicembre, in definitiva con uno slittamento di altri tre mesi, sempre che tutto proceda per il verso giusto “. A fare il punto della situazione è, ancora una volta, Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo i malfunzionamenti che da tempo stanno caratterizzando la vita delle quattro funicolari cittadine, fondatore sul social network Facebook del gruppo “Napoli: gli “orfani” della funicolare di Chiaia”.
” D’altronde – puntualizza Capodanno – se, dopo oltre otto mesi dall’inizio dei lavori, è stato rimesso a nuovo solo uno dei due treni, di certo non sarà possibile immaginare che in un mese e mezzo si riuscirà a completare i lavori per il secondo treno, rifare le stazioni ed effettuare tutte le prove e i collaudi necessari per far ripartire l’impianto. Dunque ancora un rinvio che porterà il fermo dell’importante impianto a fune a superare abbondantemente i due anni di chiusura. E tutto questo solo per effettuare la periodica manutenzione prevista dalle norme, che dovrebbe essere programmata per tempo, cosa che evidentemente non è avvenuta. Reputo che si tratti di un vero e proprio primato negativo nazionale se non mondiale! “.
” Tanto più – prosegue Capodanno -, alla luce del dato che la costruzione di questa funicolare, la prima dei quattro impianti a fune presenti a Napoli, fu realizzata dalla ditta “Fermariello Gennaro” nel periodo tra il maggio del 1887 e l’ottobre del 1889. Con lavori dunque, per la sua costruzione ex novo, che richiesero poco più di due anni, avvalendosi delle tecnologie dell’epoca. L’aspetto incredibile quanto inaccettabile di questa emblematica quanto assurda vicenda, che rappresenta però l’ennesima testimonianza di una totale incapacità gestionale, segnatamente per quanto riguarda il trasporto pubblico cittadino, è rappresentata proprio dal fatto che, con le tecnologie attuali e dopo oltre un secolo da quell’evento, per realizzare i soli lavori di revisione ventennale alla funicolare di Chiaia alla fine occorrerà più tempo di quello occorso per costruirla. Un vero e proprio paradosso! “
” Si aggiunga – sottolinea Capodanno – che a tutt’oggi non sono stati mai spiegati i motivi per i quali sia stato necessario, nell’ultimo bando che ha portato poi all’assegnazione dell’appalto, prolungare il tempo per l’esecuzione dei lavori a dieci mesi, diversamente da quanto indicato nel bando originario, nel quale si prevedeva che i lavori dovessero durare solo sei mesi. Considerando anche che dall’ultima gara d’appalto erano stati stralciati i lavori relativi alle opere edilizie non strettamente connessi all’intervento sulle parti elettromeccaniche, come quelli alle facciate, lavori edili che dovrebbero essere effettuati successivamente, con l’impianto in funzione “.
” Comunque vada – conclude Capodanno – Napoli ancora una volta acquisirà un nuovo primato negativo nell’ambito del funzionamento del trasporto pubblico su ferro. Difatti, alla fine, la funicolare di Chiaia, se tutto va bene, sarà comunque rimasta chiusa oltre due anni, battendo ampiamente il primato detenuto dalla funicolare Centrale che, anch’essa, per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, dunque per poco meno di un anno “.