Napoli, il decentramento è fallito, abolite le municipalità!

      

Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, anche a seguito dell’intervento di un consigliere comunale che ha annunciato, su alcuni organi d’informazione, la richiesta, nella prossima assemblea convocata a palazzo San Giacomo, di abolire le municipalità, dopo aver evidenziato, ancora una volta, le gravi carenze nel funzionamento delle municipalità, rimarcando, tra l’altro, la scarsa presenza nei quartieri di presidenti, vicepresidenti e assessori e consiglieri rispetto ai problemi reali dei territori amministrati, preso atto del palese fallimento a Napoli del decentramento amministrativo, che in oltre 40 anni non è mai decollato, rilancia una proposta che vede la cancellazione delle attuali municipalità sostituite dai comuni metropolitani. Al riguardo lo stesso Capodanno ha promosso anche un’apposita petizione sulla piattaforma change org alla pagina https://www.change.org/abolitemunicipalita

 

 

 

            “ E’ assurdo che a fronte di 40 consiglieri comunali si continui a mantenere l’attuale assetto che prevede la divisione del territorio del capoluogo partenopeo in ben dieci municipalità con un esercito di ben 300 consiglieri municipali, 10 presidenti, 10 vicepresidenti e 30 assessori: tre per ogni municipalità – afferma Capodanno -. Un costo eccessivo per la collettività se si considerano anche le strutture ed il personale necessario, oltre agli emolumenti erogati a tutte  queste persone. Uno spreco sicuramente da eliminare, con danaro da utilizzare per attività ben più necessarie, come quelle del terzo settore “.

 

 

 

            “ Peraltro notoriamente, già, da quando, nel 1980, furono istituite le ex circoscrizioni, poi accorpate e diventate municipalità, con elezioni dirette, questi organismi del decentramento partecipativo hanno avuto scarso seguito presso le popolazioni amministrate, anche perché prive di reali poteri operativi – ricorda Capodanno -. Utilizzati, alla bisogna, più come meri organismi consultivi ma sovente ignorati nelle decisioni assunte a livello centrale “.

 

 

 

            “ Molto più costruttivo e operativo – propone Capodanno – nell’ambito dell’area metropolitana, risulterebbe la suddivisione del territorio dell’attuale Comune di Napoli in sei Comuni metropolitani, con elezione diretta e con poteri derivanti dalle vigenti disposizioni di legge “.

 

 

 

            “ I nuovi Comuni avrebbero una popolazione media variabile tra i 150mila ed i 200mila abitanti e nascerebbero dall’accorpamento degli attuali quartieri, secondo un criterio meramente geografico – propone Capodanno -. Per ognuno dei sei Comuni metropolitani andrebbero eletti 10 consiglieri ed un sindaco, coadiuvato da una giunta di due soli assessori “.

 

 

 

            “ Il progetto, da me elaborato – precisa Capodanno -, prevede un comune Napoli Ovest, corrispondente al territorio degli attuali quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura e Soccavo; mentre i quartieri Arenella, Chiaiano e Vomero costituirebbero il Comune Collinare ed i quartieri S. Carlo all’Arena, Stella, S. Lorenzo e Vicaria, il Comune Napoli Centro. I quartieri Chiaia, S. Ferdinando, Posillipo, Avvocata, Montecalvario, S. Giuseppe, Porto, Mercato e Pendino confluirebbero nel Comune Costiero, il Comune Nord riguarderebbe i territori dei quartieri Miano, Piscinola, Marianella, S. Pietro a Patierno, Scampia e Secondigliano ed infine il Comune Est si estenderebbe sui attuali territori di Poggioreale, Zona industriale, Barra, Ponticelli e S. Giovanni a Teduccio “.

 

 

 

            “ Con questa proposta non solo si otterrebbe un notevole risparmio economico – conclude Capodanno -. Non solo ma finalmente si insedierebbero organismi elettivi in grado di dare risposte concrete, operative e immediate alle istanze delle popolazioni amministrate, cosa che notoriamente allo stato non avviene “.

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