Nessun legame con il boss, almeno per quanto riguarda la parentela, per Fortunato Zagaria, arrestato stamattina al termine dell’ operazione sui “colletti bianchi”. Il sindaco di Casapesenna avrebbe favorito insieme ad altre persone, il gruppo del clan dei Casalesi che fa capo a Michele Zagaria. Il primo cittadino del comune casertano, eletto nel 2009 in un raggruppamento di centrodestra, è stato arrestato nella sua abitazione. L’accusa nei suoi confronti è di violenza privata. L’uomo politico, era gà stato sindaco del paese natale del boss, in cui è finita tra l’altro la sua latitanza, ed è stato anche vicesindaco del primo cittadino precedente, Giovanni Zara. Quel consiglio comunale fu sciolto per le dimissioni di 11 consiglieri, 10 giorni dopo che Zara, considerato un sindaco anti-camorra, aveva firmato un protocollo per l’avvio di un progetto in un bene confiscato al capozona Vincenzo Zagaria. Contestualmente all’arresto, eseguite anche perquisizioni nell’abitazione del sindaco e negli uffici del comune di Casapesenna.
Pentito:”Sindaco Casapesenna nelle mani di Zagaria”- Nell’ordinanza di custodia cautelare notificata oggi al sindaco di Casapesenna (Caserta), Fortunato Zagaria, sono contenute tra l’altro le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Roberto Vargas, ex fedelissimo di Nicola Schiavone, il figlio del boss Francesco noto come “Sandokan”. Vargas spiega i rapporti che intercorrevano tra Fortunato Zagaria e il capoclan omonimo, ma anche gli accordi tra i capi del clan dei casalesi per gestire i Comuni del Casertano: ”Nicola Schiavone mi disse, nel corso di diverse riunioni avvenute nel 2008 – 2009, che il Comune di Casapesenna, ed in particolar modo il sindaco Fortunato Zagaria era sotto il controllo di Michele Zagaria. Il sindaco era stato indicato direttamente da Michele Zagaria, ovvero era stato messo a fare il sindaco proprio da Michele Zagaria, il quale lo gestiva allo stesso modo di un pupazzo”. ”Michele Zagaria gestiva tutto il comune di Casapesenna – dice ancora Vargas – Nicola Schiavone mi diceva che noi al comune di Casapesenna non potevamo intervenire in quanto si svolgeva tutto sotto il controllo di Michele Zagaria. Mi viene chiesto in che modo Michele Zagaria ha agevolato il sindaco ed io le rispondo che lo ha fatto votare da tutti i suoi paesani sfruttando il suo potere camorristico, ed anche perche’ gli Zagaria avevano a loro disposizione sia i politici del Comune che i tecnici comunali”. “Ricordo che se Nicola Schiavone aveva qualche esigenza al Comune di Casapesenna, mandava l’imbasciata direttamente a Michele Zagaria, il quale, siccome comandava a Casapesenna, gli risolveva il problema. Ciò accadeva con reciprocità, ovvero se vi erano problemi a Casale loro si rivolgevano a Nicola Schiavone – conclude – La stessa cosa avveniva a San Cipriano con Iovine (il boss Antonio Iovine, a sua volta rimasto latitante per 15 anni, ndr) ed in altri comuni come Casaluce, Villa di Briano e Frignano, pure gestiti da Antonio Iovine”.