Domani a Napoli, alle ore 10:00, si terrà ‘Oltre il mobbing’, incontro con la psicologa Valeria Vittorinie l’avv. Maria Grazia Santosuossopresso lo Studio di psicoterapia Benessere Napoli, Corso Umberto I, n. 23 (scala C, V piano).
Il tema del mobbing è di grandissima rilevanza e di forte attualità. Gioca forte di ruolo la disinformazione che ha come dannoso effetto collaterale lo sconforto di chi ne è vittima, e la convinzione, da parte di chi lo infligge, che il mobbing difficilmente potrà essere una tesi convincente per ottenere giustizia.
Mobbing, deriva dall’inglese ed ha il significato di ‘assalire’, ‘molestare’, termine che in psicologia e nell’accezione comune indica una forma di abuso attraverso un insieme di comportamenti aggressivi di natura fisica e/o verbale, esercitati da una persona, o da un gruppo di persone, nei confronti di uno o più soggetti.
Sebbene il termine venga utilizzato soprattutto per riferirsi a situazioni nel mondo del lavoro, più in generale, il termine indica i comportamenti violenti che vengono rivolti a una persona e, nel riferimento al mondo del lavoro, i comportamenti aggressivi assunti da talune persone nei confronti di altre per intimorirle o, nel caso si parli di donne e di sottoposte, di azioni indegne messe in atto per ottenere comportamenti più morbidi o, in assenza di questi, per spingerle alle dimissioni. Questo ci dice oggi la cronaca giornalistica.
Nel momento in cui ci si muove nel campo dell’accertamento delle malattie professionali da disagio o conflittualità lavorativa è di fondamentale importanza tener presente l’assunto di base per cui se una vicenda non risulta oggettivamente ascrivibile a Mobbing, ciò non significa automaticamente che non sia avvenuto nulla. Il fronte delle conflittualità e delle persecuzioni sul posto di lavoro è molto più ampio del mobbing e comprende varie altre situazioni che, al pari del mobbing, possono essere responsabili di disturbi psicosomatici.
Noti lo stress occupazionale, originato da mobbing lavorativo e le citate molestie sessuali.
I professionisti di riferimento, nella fattispecie, restano psicologi ed avvocati. Il confronto con un, o una, psicologa è fondamentalmente prioritario per l’ascolto della vittima e per mettere in campo un’azione strategica, a partire dagli step operativi che saranno gestiti a valle dal legale di riferimento.
Nella maggior parte dei casi si uscirà dal diritto del lavoro per confluire inevitabilmente nel settore penale.
L’incontro promosso dalla Vittorini e dall’avv. Santosuosso renderà chiari e accessibili concetti psicologici e giuridici che saranno d’aiuto nelle conflittualità e nelle persecuzioni sul posto di lavoro.
Ingresso libero-Necessaria la prenotazione
0814613522