Napoli. “La Casa delle Donne” che non c’è: manifestano le rappresentanti

In campagna elettorale era stato promesso uno stabile per operare a fianco delle donne bisognose. Doveva essere un luogo di incontro, confronto, ascolto, ma anche un ‘pensatoio’ per ideare e realizzazione iniziative e progetti culturali. Sarebbero dovuti nascere anche degli sportelli sanitari. Finalmente Napoli sarebbe diventata una città europea, modera e sempre più attenta al sociale. Ma in risposta a queste tante promesse hanno avuto uno stanzino per un solo giorno ed ora sono senza ‘tetto’. La ‘Casa Internazionale delle Donne’, tanto sbandierata in campagna elettorale da Luigi De Magistris, ora sindaco ‘arancione’, resta solo sulla carta. Una situazione insopportabile che ieri ha portato le donne di Napoli a scendere in piazza per manifestare contro l’immobilismo dell’amministrazione comunale partenopea. Alle 18, presso il roseto di Piazza Municipio, si sono date appuntamento le signore della capitale del Sud, da professioniste a casalinghe, per fare sentire la loro voce e manifestare contro l’amministrazione comunale, affinchè mantenga gli impegni assunti, nei mesi precedenti. Infatti era stato lo stesso De Magistris nella sua campagna elettorale ad  aver preso “a cuore” il progetto della “Casa Internazionale delle Donne”. Il 6 marzo scorso in una conferenza stampa annunciò, in pompa magna, che per il 20 marzo l’associazione avrebbe finalmente avuto un luogo dove poter operare. Il sindaco aveva promesso alcuni locali dell’ex asilo Filangieri. Il 20 marzo, però, non hanno trovato i locali promessi ma solo un piccolo stanzino. Un pò poco rispetto a quanto ‘annunciato’ per una associazione ‘rivoluzionaria’ come quella della Casa delle Donne. Il Filangieri nello stesso periodo era occupato, come ora, dall’associazione culturale “La Balena”.

E’ iniziata una ‘coabitazione’ nel corretto spirito dell’utilizzo degli spazi pubblici inutilizzati. Ma purtroppo è durata solo 24 ore: lo ‘stanzino’ non era assolutamente idoneo ad
assicurare quella autonomia e autogestione necessari per offrire i servizi alle napoletane. Così la ‘La Casa delle Donne’ ha dovuto sloggiare ed ora si ritrova senza un tetto. Nella manifestazione di ieri le donne napoletane hanno chiesto a De Magistris di avere “solo ciò spetta loro e che gli è stato promesso”. E non capiscono la cecità dell’amministrazione comunale “nei confronti di una associazione, che con i vari sportelli che potrebbe immediatamente mettere a disposizione a favore delle donne, potrebbe portare anche occupazione”. Una situazione ‘paradossale’ che Luigi De Magistris, con un po’ d’impegno, sicuramente, se vuole riuscirà a risolvere: uno stabile idoneo per ‘La Casa delle Donne’ che farebbe diventare Napoli una città più moderna ed europea.

Benedetta Barbato

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