Sequestrati tre imprese e beni mobili ed immobili al detenuto Antonio Iovino “Siscarella”, per un valore complessivo di circa un milione di euro. Stamattina la Dia di Napoli ha eseguito il procedimento penale all’imprenditore affiliato al clan Fabbrocino. Iovino, spiega la Dia in una nota, “era riuscito ad imporre, nel comprensorio vesuviano, la propria posizione dominante nel settore dell’estrazione di materiali da cava e del movimento terra utilizzando imprese formalmente intestate a compiacenti prestanome. Proprio per questo nel gennaio 2012 era stato destinatario della misura cautelare personale e reale, adottata, nel medesimo procedimento, essendo state acquisite a suo carico importanti fonti di prova in ordine alla sua infiltrazione in un appalto pubblico per la realizzazione di una importante arteria di collegamento interprovinciale per la cui realizzazione aveva imposto la fornitura di materiale da cava che veniva consegnato, frammisto a rifiuti di ogni sorta, da società intestate a terzi ma di cui egli era in realtà, il vero dominus”. Il provvedimento di oggi, invece, prosegue la nota, ”prende le mosse dagli approfondimenti eseguiti nei confronti dello stesso imprenditore e finalizzati ad individuare l’eventuale esistenza di ulteriori imprese riconducibili alla holding dal medesimo organizzata al fine di sottrarre i propri beni ai rigori della normativa antimafia”. Di tutte le aziende destinatarie del sequestro il detenuto ha sempre esercitato i poteri di amministratore di fatto.
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