Napoli, riapre dopo i restauri il cuore del Museo Filangieri

Dopo un lungo e minuzioso restauro è stata riaperta al pubblico la sala Agata del Museo Civico Gaetano Filangieri, dedicata ad Agata Moncada di Paternò, madre del principe; uno scrigno che custodisce una delle collezioni più belle e preziose, ma poco conosciute del vasto patrimonio artistico di Napoli. Una volta varcato l’ingresso della facciata rinascimentale in bugnato, uno dei pochi esempi di architettura del 1400 a Napoli, si accede alle sale d’ingresso decorate con preziosi mosaici in oro dove si può ammirare  un’ampia raccolta di varie armi tra cui alabarde, balestre, spade, armature di foggia europea e orientale e fucili. Salendo la scala elicoidale in pietra si accede al cuore del museo: la Sala Agata, un meraviglioso salone-galleria suddiviso in due livelli con alle pareti pitture dal XVII al XIX secolo dei grandi maestri europei da Heckart a Füger  e da Luca Giordano a Solimena e al livello superiore una ricca e raffinata collezione di porcellane straniere di Meissen e Biscuit, ma senza escludere  bellissimi piccoli capolavori della Real Fabbrica di Capodimonte e reperti antichissimi come dei vasi in stile attico del V sec. a.C. terminando con lo studio privato di Filangieri e la sua biblioteca. Sebbene grazie a varie iniziative e donazioni è stato possibile riaprire la galleria principale, comunque c’è ancora molto da tutelare e restaurare il museo e grazie anche a fondi di enti come il FAI si proseguirà con il restauro del portone d’ingresso. Ma l’evento ha offerto l’opportunità oltre al Museo Filangieri di visitare i bellissimi musei e monumenti di via Duomo. Tra parate di figuranti e sbandieratori in costumi rinascimentali si è potuto ammirare le opere del Monumento Nazionale dei Girolamini con la sua ricca quadreria, del museo del tesoro di San Gennaro con le sue pregiate opere in argento, oro e gemme, del Museo Madre, del complesso museale di San Severo al Pendino, del Museo Diocesano e Il Pio Monte della Misericordia con l’inaugurazione della mostra di Amedeo Sanzone: La Scala della Misericordia. Ma torniamo alla riapertura della sala intitolata alla madre (nata Moncada di Paternò) del principe di Satriano, Gaetano Filangieri che nel 1882 fondò il museo, poi aperto sei anni dopo, e infine donato alla città. Sedici anni fa problemi di sicurezza portarono alla chiusura della Sala Agata, ieri la cerimonia a museo gremito, con visita e riappropriazione di uno spazio storico-artistico di valore. ‘Bentornata Agata’, il titolo della manifestazione e tantissima gente ha preso visione diretta del restauro effettuato, dei quadri appesi alle pareti, del bellissimo pavimento maiolicato su disegno di Filippo Palizzi (ogni mattonella uno stemma delle famiglie del Regno), una quadreria di tutto rispetto con opere di Luca Giordano, Solimena, Andrea Vaccaro, Ribera, Guido Reni, Battistello Caracciolo, Mattia Preti, vedutisti, quarantasei dipinti riportati a nuovo splendore dagli esperti dell’Istituto superiore per il Restauro.

Circa Roberto Cristiano

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