Ci risiamo. Dopo le molteplici campagne contro la violenza, nello specifico tra fazioni diverse di club calcistici antagonisti, dopo fiumi di parole che inneggiano e favoriscono le partite di calcio come momento di aggregazione oltre ad un sereno divertimento, ecco ritornare l’ombra della delinquenza che sopraffa ogni sensato simposio, ogni giusto e tranquillo consiglio alla civiltà. Evidentemente, i “delinquenti” che hanno, all’esterno dello storico Stadio “Collana” di Napoli, prima del match tra la squadra di casa Ctl Campania e il Foggia, entrambe militanti in Serie D, inscenata una vera guerriglia urbana, confermano che non tutto quello che si è detto a proposito della sportività è stato recepito in toto. Nel corso degli anni, il sacrificio di quei tifosi, andati allo stadio ad assistere ad una partita di calcio e che non sono più tornati a casa, non è bastato a placare l’ira di taluni facinorosi che, magari si reputano persone civili. Tutto questo è accaduto in un quartiere, quello del Vomero in un orario relativamente di pausa, alle 14:30, già basta per comprendere l’inefficienza e la sottovalutazione che si è posti all’avvenimento. L’autobus sul quale viaggiava l’equipe del Foggia è stato letteralmente assaltato all’uscita della tangenziale di Via Caldieri, dove ad attenderlo c’era un nutrito gruppo di persone non ancora identificate che a volto coperto e armate con spranghe di ferro hanno assaltato il gruppo di tifosi giunti dalla città pugliese. L’autista è riuscito a malapena ad evitarli, ma ha riportato ferite alla testa in seguito al lancio di pietre e di altri oggetti che, tra l’altro, hanno frantumato i vetri. Il gruppetto di facinorosi prima di dileguarsi ha anche incendiato due auto, mettendo a rischio l’incolumità di alcuni passanti Il video di un amatore, diffuso su internet, descrive in maniera esaustiva l’accaduto. Pronta la reazione delle istituzioni, l’assessore allo sport del comune di Napoli, Pina Tommasielli ha fermamente condannato l’accaduto, solidarizzando con le persone oggetto della vile aggressione.
Carlo Finale