Tra le tante attività che il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, ha messo in campo per la Campania e segnatamente per Napoli, nei due anni del suo ministero, che ci auguriamo che possano essere continuate dal suo successore, voglio ricordare quella importante posta in essere per recuperare e valorizzare il parco della villa Floridiana, il quale da lustri versava in condizioni di degrado e d’abbandono, ringraziandolo, ancora una volta, per averci restituito la storia e la bellezza di quella che, in origine, dopo l’acquisto fatto nel 1817 e la ristrutturazione affidata all’architetto Antonio Niccolini, era stata la residenza estiva di Lucia Migliaccio di Partanna, moglie morganatica di Ferdinando I di Borbone, re delle due Sicilie. Era il 28 aprile 2023 quando il ministro Sangiuliano, a Napoli per una serie di appuntamenti istituzionali, decise di effettuare una visita a sorpresa nell’antico parco borbonico, inviandomi a partecipare. In quell’occasione il ministro dichiarò: “Ho rilevato forti criticità alla Floridiana, un sito che per storia e bellezza merita una grande valorizzazione. Lavoreremo da subito in questa direzione”, passando subito dopo dalle parole ai fatti concreti. Nel corso dei vari sopralluoghi effettuati, da allora fino ad oggi, ho potuto personalmente constatare che il ministro Sangiuliano ha mantenuto gli impegni assunti nell’occasione, peraltro più volte ribaditi anche in altri suoi interventi pubblici. Difatti, dopo la conclusione dei lavori per la messa in sicurezza dei viali, uno dei problemi più avvertiti dai numerosi frequentatori, a causa dei disagi, soprattutto per le persone anziane o con problemi di deambulazione, dovuti alla presenza di numerose buche e avvallamenti e la contestuale riapertura di diverse aree in passato interdette al pubblico, il cantiere si spostò sullo scalone monumentale del Belvedere, restaurando anche la bellissima e antica fontana che si trova sulla sommità, dinanzi alla facciata postica del fabbricato che ospita il museo delle arti figurative, Duca di Martina. Un’attività costante e proficua, arrivata dopo lustri d’abbandono che avevano determinato uno stato di notevole degrado, con buona parte delle aree sbarrate per motivi di sicurezza. Va altresì ricordato che i lavori di restauro, eseguiti nell’area denominata delle “Grotte a finte rovine”, la quale si trova, entrando da via Cimarosa, a sinistra del viale principale, ha dato luogo a un’importante scoperta archeologica, che fa risalire al primo secolo dopo Cristo una prima fase edilizia, antecedente a quella realizzata nel diciannovesimo secolo su progetto dell’archetto Niccolini, con la realizzazione di una serie di pilastri alla base di uno dei quali è stato rilevato anche un frammento in cocciopesto, un materiale edilizio ottenuto dalla frammentazione di laterizi. Solo in una fase successiva furono poi apposti sui pilastri i blocchetti di tufo con il rivestimento in pietra lavica e intonaco. ” Queste scoperte archeologiche – sottolineò allora il ministro Sangiuliano. – arricchiscono la conoscenza del quartiere Vomero in età romana e offrono nuovi spunti di ricerca per ricostruire la storia della città e le forme di occupazione della fascia collinare occidentale di Napoli. In pochi mesi, con grande impegno, siamo riusciti a dare decoro alla Villa Floridiana. Mi sono recato personalmente più volte a verificare lo stato di avanzamento delle opere e altro faremo affinché questo luogo torni allo splendore che merita “. I più recenti lavori hanno riguardo l’esedra posta all’ingresso del parco in via Cimarosa, che è stata completamente riqualificata e illuminata. Da ricordare infine che, dopo l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, su proposta dello stesso ministro Sangiuliano, delle modifiche al regolamento di organizzazione del Ministero della cultura, emanato con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 2 dicembre 2019, n. 169, è stato istituito il polo autonomo “Musei nazionali del Vomero”, il quale comprende San Martino, Castel Sant’Elmo e appunto il parco della villa Floridiana con il museo Duca di Martina. Un polo del quale, esauriti tutti gli adempimenti amministrativi, anche per individuare le figure professionali necessarie, si attende a breve la partenza operativa, con il rilancio culturale e turistico del quartiere collinare partenopeo la qual cosa, tra l’altro, darà luogo alla creazione di numerosi nuovi posti di lavoro.
Gennaro Capodanno