“Chiarezza e certezza di intenti e di risultati”, è quanto chiede il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alle forze politiche nel processo di approvazione della manovra finanziaria. Intervenendo in un collegamento in videoconferenza al Workshop Ambrosetti di Cernobbio, il capo dello Stato rimarca la necessità di “ridurre decisamente il nostro debito pubblico” d’intesa con gli impegni assunti con l’Europa, ma “non in particolare obbedienza a imposizioni dall’esterno. Lo facciamo per il nostro interesse pensando anche alle nostre generazioni future”. “Sono convinto che sia essenziale che vengano confermati e quindi tradotti in fatti concreti gli obiettivi del decreto di agosto che si riassumono nel raggiungimento del pareggio di bilancio già nel 2013. Lo ritengo essenziale e ho fiducia che a ciò si attengano tutti. In questo momento nessuno, neanche nell’opposizione, mette in dubbio che si debba raggiungere quell’obiettivo”. Guardando al futuro, Napolitano sottolinea che occorre “portare avanti una prospettiva coerente che vada al di là dell’avvicendarsi dei governi” o delle scadenze elettorali. “Non bisogna avere una prospettiva di tre settimane, e nemmeno di 20 mesi dobbiamo guardare più avanti – ha sottolineato – abbiamo bisogno di scelte solide di medio o lungo periodo”. Per Napolitano le conflittualità tra i partiti e la pressione che i calcoli elettorali esercitano sulle varie forze politiche sono “per me pane quotidiano”. “Quello che posso fare e faccio – ha detto il capo dello Stato – è ogni sforzo per cui pur nell’attuale situazione che vede forti tensioni nell’attuale maggioranza si realizzi un clima di maggiore confronto, di maggiore apertura”. Il presidente della Repubblica rimarca la necessità di raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio che “nessuno, nemmeno l’opposizione, mette in dubbio”. Una precisazione indirizzata a rassicurare il governatore della Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet, e un auspicio di collaborazione indirizzato a tutte le forze politiche italiane. L’invito è al confronto. “Fino al voto in Parlamento – ha sottolineato Giorgio Napolitano – non farò altro che richiamare tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione anche a un maggior confronto fra loro per confermare l’obiettivo”. Le criticità economiche sono sotto gli occhi di tutti e per questo il presidente della Repubblica auspica che sia varato presto “entro il semestre di presidenza polacca europea il pacchetto di governance economica” così come le misure anti crisi. E questo “senza incertezze e riserve tali da produrre instabilità” con seguenti problemi alla Bce. Punzecchiato sulla formazione di un governo tecnico, Giorgio Napolitano, sgombra il campo da qualsiasi equivoco ribadendo le sue prerogative costituzionali. “Finché c’é un governo che ha la fiducia del Parlamento, comunque agisca, io non posso sovrappormi non solo di fatto, ma nemmeno con l’idea di un governo diverso”. “Il Capo dello Stato non interviene a formare un governo se ce n’é uno in carica che ha la fiducia della maggioranza del Parlamento”. “Quello che posso fare – ha concluso Napolitano – è ogni sforzo perché pur nell’attuale situazione di contrapposizione tra maggioranza e opposizione e tensione tra forze politiche e sociali si realizzi un clima di maggiore confronto”.
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