“La situazione dell’Italia è differente da quella della Grecia. Noi abbiamo accolto le domande che sono giunte dalle istituzioni europee e dai Consigli europei. L’Italia sta rispondendo”. Il presidente della Repubblica, GiorgioNapolitano, da Helsinki, dove si trova in visita ufficiale, ribadisce la solidità economica dell’Italia ed il nuovo corso di riforme intraprese dal governo di Mario Monti. “Sappiamo che di fronte ai sacrifici non abbiamo alternative”, sottolinea il capo dello Stato facendo intendere che Roma sta facendo il suo compito per combattere la crisi nell’eurozona, ora tocca agli altri Stati rimboccarsi le maniche. E precisa. “Se si vuole solidarietà, ogni paese deve assumersi le proprie responsabilità e l’Italia lo sta facendo”. Faccio forte affidamento sul senso di responsabilità che le forze politiche italiane stanno già dimostrando nella discussione dei decreti del governo Monti. Non ho motivo – precisa Napolitano in conferenza stampa rispondendo in inglese alle domande poste dai giornalisti – per ritenere che stiano per rovesciare il tavolo, per mettere in crisi il governo e a rischio il clima politico”. Per ora il governo tecnico va avanti anche perché, fa capire il capo dello Stato, “non sarebbe né nell’interesse del Paese, né delle stesse forze politiche che stanno autonomamente concentrando il loro impegno su riforme istituzionali su cui il governo in quanto tale non è in grado di impegnarsi”. Per ora regna una pax obbligatoria tra governo, partiti politici e sindacati ma all’orizzonte c’è la riforma del mercato del lavoro che potrebbe sfociare nelle proteste di piazza che stanno mettendo a ferro e fuoco Atene. Per Napolitano il rischio dovrebbe essere scongiurato anche perché “le forze sindacali sono coinvolte in una discussione, qualcuno la chiama negoziato, con il governo. Confido che questa discussione si concluderà con un accordo e che possa non esserci contro queste misure una protesta, seppur ordinata e legittima, né tantomeno delle proteste che escono dal solco della legalità e che non potrebbero essere tollerate”.
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