Una lettera a Repubblica per chiarire la sua posizione in merito alle vicende giudiziarie che vedono imputato Silvio Berlusconi. In questo modo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha affermato che “nessuno scudo è stato offerto a chi è imputato in procedimenti penali da cui non può sentirsi esonerato in virtù dell’investitura popolare ricevuta”. Con tali parole il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano ha risposto ad un articolo pubblicato sul quotidiano, con il titolo ‘Un premio ai sediziosi’ a firma del vicedirettore Massimo Giannini. Nella missiva il Presidente della Repubblica ha sottolineato di aver peraltro giudicato ‘senza precedenti’ per la sua gravità “la manifestazione del Pdl al Palazzo di Giustizia di Milano che il segretario Angelino Alfano aveva annunciato come “annullata” nel chiedere l’incontro al Quirinale la domenica sera, e che poi si è svolta “senza preavviso”. Replicando al Capo dello Stato, Giannini lo ringrazia per la lettera, osservando che l’affermazione ‘nessuno scudo’ è “importante, perché a leggere il comunicato dell’altro ieri l’impressione che Berlusconi e la destra avrebbero potuto interpretare le parole del Presidente come una sconfessione per la magistratura e un ‘salvacondotto’ per il Cavaliere era fortissima”. “Giannini – scrive il presidente della Repubblica – ha dato una versione arbitraria e falsa dell’incontro con una delegazione del Pdl da me tenuto in Quirinale martedì mattina. E’ falso che mi siano stati chiesti ‘provvedimenti punitivi contro la magistratura’: nessuna richiesta di impropri interventi nei confronti del potere giudiziario mi è stata rivolta” come è stato subito chiarito nella nota successiva del Quirinale che “Giannini ha ritenuto di poter smentire sulla base di non si sa quale ascolto o resoconto surrettizio”. Né, aggiunge il Capo dello Stato “la delegazione del Pdl mi ha ‘annunciato’ o prospettato alcun ‘Aventino della destra’”. L’incontro “con i rappresentanti della coalizione cui è andato il favore del 29 per cento degli elettori era stato confermato dopo mie vibranti reazioni – scrive ancora Napolitano – espresse direttamente ai principali esponenti del Pdl per la loro presa di posizione. Quel rammarico, ovvero deplorazione, è stato da me rinnovato, insieme con un richiamo severo a principi, regole e interessi generali del Paese che solo con tendenziosità tale da fare il giuoco di quanti egli intende colpire, Giannini ha potuto presentare come ‘riconoscimento al Cavaliere di un legittimo impedimento automatico’ o di un ‘lodo Alfano provvisorio’”.
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