Un saluto, uno degli ultimi atti del settennato. Il presidente della Repubblica scrive una lettera al Csm, augurando agli ermellini “di riuscire a dare nuovi apporti – con coraggio innovato ed equilibrio – al superamento degli aspetti tuttora critici del funzionamento dell’amministrazione della giustizia”. La missiva è stata letta dal presidente Michele Vietti, in apertura del plenun del Csm. “Nel concludere il mio mandato di presidente della Repubblica e dunque di presidente del Consiglio Superiore della Magistratura – scrive Napolitano – desidero indirizzarvi il più cordiale e riconoscente saluto. Spero possiate comprendere come le difficoltà e gli impegni degli ultimi travagliati mesi della legislatura e delle successive settimane di consultazioni e iniziative per la formazione di un nuovo governo, mi abbiano tenuto lontano dalla partecipazione ai lavori del Csm”.
Manifestando “l’apprezzamento più vivo per le prove di dedizione che avete dato nello svolgimento di delicate funzioni di valutazione, di decisione e di proposta”, Napolitano augura al Csm di “riuscire a dare nuovi apporti in particolare per superare le criticità della giustizia e sul piano della cooperazione, nella distinzione, tra i poteri dello stato democratico”.