“Sciocchezze o peggio pura demagogia”. Il Presidente della Repubblica chiude sulla possibilità di un’uscita dell’Italia dall’euro, con un conseguente ritorno alla lira. Napolitano ne ha parlato in una ampia intervista rilasciata ad Eugenio Scalfari e pubblicata oggi da Repubblica nella quale ha ribadito che il futuro del nostro Paese è nell’Europa. Sulla crisi ha commentato:”Non mi domandare se ce la faremo. Io so soltanto che dobbiamo farcela”.
In merito all’idea di un’Assemblea Costituente ha una sua “motivazione” e tocca al Parlamento valutarla insieme ad altre proposte. “Ma io non ci sarò”, commenta Napolitano che ribadisce di voler rispettare la scadenza del suo settennato: “conto i giorni alla rovescia fino al maggio del ’13”. Ampie le riflessioni sul ruolo del Colle: “In questi sei anni al Quirinale – afferma Napolitano – ho potuto meglio comprendere come il presidente della Repubblica italiana sia forse il capo di Stato europeo dotato di maggiori prerogative”. ”Gli altri capi di Stato ‘non esecutivi’ hanno in generale poteri molto limitati. Il solo al quale, oltre a rappresentare l’unita’ nazionale, la Costituzione attribuisce poteri in vario modo precisi e incisivi e’ quello italiano”. Il governo invece “non può mai essere pertinenza esclusiva di un partito. E’ un’istituzione, il governo, e risponde a tutti gli italiani. Naturalmente deve avere la fiducia di una maggioranza parlamentare che lo consideri un governo da sostenere attivamente. Quando non fosse piu’ cosi’, le Camere lo sfiducerebbero. Questo e’ il funzionamento corretto di’ una democrazia parlamentare”. Napolitano interviene anche sul caso Mancino: ”La correttezza dei miei comportamenti ha trovato il piu’ largo riconoscimento. Ho perfino resa pubblica la lettera da me inviata al Procuratore generale della Cassazione cui sono attribuiti precisi poteri per il corretto andamento dell’amministrazione della giustizia”.