Ogni anno vengono diagnosticati in Italia oltre 70 mila tumori rari, circa il 20% del totale delle neoplasie (365.500 nel 2014). Sono spesso difficili da individuare e da trattare: alcuni infatti sono asintomatici oppure i sintomi vengono attribuiti a tumori più frequenti. Per questo il paziente può arrivare tardi alla diagnosi, quando si è già sottoposto a diverse visite ed esami clinici. Con ricadute negative sulle possibilità di sopravvivenza. Per migliorare le conoscenze su queste patologie, è nata IART, “Italian Association Rare Tumors”, un’associazione che ha come interesse tutti i tumori rari solidi dell’adulto e come obiettivo la formazione dei medici. «Fare cultura in questo settore di nicchia significa colmare un preoccupante vuoto di risorse e di contenuti, vista l’offerta ancora scarsa delle nostre Università che, anche dopo le più recenti riforme, hanno per molti versi accantonato la didattica dedicata a questi tumori», spiega il presidente Fernando Cirillo, chirurgo oncologo agli Istituti Ospitalieri di Cremona. «Gli aggiornamenti devono quindi passare attraverso canali diversi. Vogliamo creare un’offerta formativa, didattica ed educazionale strutturata, organizzata e continua. La nostra associazione riconosce il valore della scuola e abbiamo scelto la didattica come forma di aiuto indiretto al paziente. Una sfida non semplice, ma possibile». La formazione e l’aggiornamento teorico-pratico promossi dall’associazione saranno indirizzati soprattutto a medici, specialisti di settore, personale sanitario e studenti universitari.
Clementina Viscardi