Nasce il Fondo Camilleri, l’archivio del “papà” di Montalbano

Il sogno di Andrea Camilleri ha preso forma: dopo tanto lavoro e impegno da parte delle figlie, nasce il Fondo Camilleri, un archivio per poter raccontare tutta quella che è stata la produzione artistica e la carriera dello scrittore che ha dato i natali al Commissario Montalbano.

Fondo Camilleri: dove si trova l’archivio

Il progetto è stato sviluppato nel Quartiere Prati di Roma e più precisamente in via Filippo Corridoni 21; lo spazio si trova a pochi passi da quella che era l’abitazione romana dello scrittore. L’idea era venuta allo scrittore stesso ad inizio del 2019 quando, dopo aver convocato la moglie Rosetta e le tre figlie Andreina, Elisabetta e Mariolina ha dato il via ad un lavoro decisamente impegnativo.

Nonostante nel suo ultimo periodo di vita non riuscisse più a vedere con i suoi occhi, ha potuto fare da testimone al progetto che è stato ultimato solo ora. Durante i suoi ultimi mesi di vita si è fatto rileggere migliaia di appunti ma anche lettere e manoscritti che sono stati recuperati dal garage.

Rimettere a posto il suo archivio era l’obiettivo e il sogno a cui stava lavorando con l’aiuto della sua famiglia; il Fondo Camilleri contiene oltre settant’anni di vita spesi tra Porto Empedocle e Roma dove ha svolto la propria attività sia letteraria che teatrale.

A commentare il progetto è stato Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, che lo ha definito in una intervista a Repubblica “non solo un archivio che conserva e preserva la memoria, ma un dono vivo a tutti noi”.

Il Fondo Camilleri si compone di tantissimi scaffali che contengono tutta la produzione di Camilleri; a commentare il progetto è anche Antonio Sellerio, storico ed editore dello scrittore, che ricorda a Repubblica che l’universo di Camilleri è ben precedente al successo del ’98 “Perché Camilleri non è spuntato dal nulla a 75 anni, ma è stato un personaggio centrale della cultura italiana sin da giovane”.

La produzione di Camilleri in archivio grazie al lavoro delle figlie

Il Fondo Camilleri racchiude la produzione di tutta la carriera dell’autore che non comprende solamente i capolavori legati a Montalbano; all’interno dell’archivio si trovano centoventi faldoni, sessanta regie, oltre trenta copioni teatrali datati a partire dal ’50 e tantissime sceneggiature e adattamenti televisivi.

A ciò si aggiungono locandine e foto di scena, un centinaio di poesie inedite e romanzi appuntati a mano: insomma, un tesoro dal valore davvero inestimabile. Oltre al lavoro creativo e artistico, in archivio sono state aggiunte lettere private, come quelle che l’autore inviava ai propri genitori dopo il suo trasferimento a Roma.

L’attento lavoro delle figlie che minuziosamente hanno fatto in modo che si riordinasse l’archivio ha dato vita al progetto, grazie anche all’aiuto dell’archivista Patrizia Severi che si è occupata di riordinare e catalogare tutto il materiale.

L’archivio, dichiarato di interesse storico dalla Soprintendenza archivistica del Lazio, verrà reso consultabile dopo essere stato digitalizzato.

Il Fondo Camilleri è la testimonianza e la memoria di tutto ciò che è stato il lavoro di scrittura e ricerca dell’autore; come ha commentato Sellerio a Repubblica “Camilleri credeva nel potere degli archivi eternamente vivi perché rappresentano la memoria del nostro passato, una memoria palpabile che tutti possono verificare e controllare”.

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