Il 70% dei turisti visita solo l’1% dell’Italia. La startup Unexpected Italy, che recentemente ha presentato il suo progetto all’Onu, lancia una mappa dei luoghi sconosciuti dove i turisti incontrano i residenti. Le prime città mappate sono Vicenza, Venezia e Roma. La founder, Elisabetta Faggiana: “Creiamo esperienze ecosostenibili e lontane dai flussi di massa”
È online l’App di Unexpected Italy, progetto traveltech che ha come obiettivo offrire un’esperienza turistica che faccia sentire “locali” i viaggiatori. È una “Lonely Planet” 3.0 geolocalizzata e altamente targetizzata, nella quale il viaggiatore ha accesso ad itinerari digitali che permettono di personalizzare il viaggio entrando in contatto diretto con posti unici e locali, difficili da trovare sui classici canali turistici.
L’annuncio è stato dato nel Regno Unito, sulle colonne del “The Guardian”, che segue la startup da quando i suoi fondatori divennero celebri per il loro racconto della “Londra inaspettata” con la loro prima società Unexpected London. La startup da poco si è presentata all’Onu: a giugno ha partecipato al Geneve/Fribourg Entrepreneurship Forum, evento che si è tenuto presso il Palazzo delle Nazioni dell’ONU.
La loro iniziativa è di estrema attualità. Infatti, l’overtourism è il problema più grave del turismo italiano. Si stima che il 70% dei turisti (tra di loro, solo cinque nazionalità rappresentano il 55% dei soggiorni stranieri: il 15% dagli Stati Uniti, Germania 12%, Francia 11%, Regno Unito 10% e dal Canada 7%) si concentra sull’1% del territorio italiano. A elaborare dati consolidati Banca d’Italia e Istat è stata The Data Appeal Company. Tra le città catalizzatrici di questi ritrovi di massa nei luoghi iconici Roma, Venezia, Firenze, Milano e Napoli.
L’annuncio della nascita dell’App è stata data in Gran Bretagna dal The Guardian, molto attento ai temi dell’overtourism: il target dei turisti che si vuole raggiungere è internazionale e il The Guardian scrive solo di destinazioni a corto raggio, eliminando tutto il lungo raggio per questioni di sostenibilità. Anche per questo l’App di Unexpected Italy (disponibile su Play e Apple Store) ha deciso di partire da Vicenza, Venezia e Roma coi suoi itinerari “inaspettati”. La prima città una destinazione poco nota, mentre su Roma e Venezia l’app dimostra che anche queste città, vittime di un turismo di massa imperversante, vengono visitate solo nei loro punti iconici e commerciali, senza un reale supporto e valorizzazione delle comunità locali, delle realtà artigiane e dei piccoli business. L’app è bilingue italiano/inglese e si rivolge ad una clientela britannica, americana ed italiana.
Nell’app l’utente può selezionare il tipo di viaggiatore che è (dal wine lover all’esploratore, passando per chi vive le vacanze in famiglia o in coppia) e poi già da mappa consultare punti iconici, ristoranti, hotel, artigiani, produttori locali, mercati, negozi che sono selezionati o garantiti. I business garantiti oltre ad articoli in italiano ed inglese hanno anche focus sugli host, e questa è la prima fase dell’empatia necessaria in questo progetto che mette in contatto non “strutture turistiche” ma “persone”.
Oltre ad una parte freemium l’app offre feature premium in una guida digitale avanzata al momento disponibile sulla provincia di Vicenza, di dove è originaria Elisabetta Faggiana (il co-founder di Unexpected Italy, Savio Losito, è originario di Barletta). La guida completa include informazioni utili prima di arrivare, itinerari digitali in tutta la zona (filtrabili in base a mezzo di trasporto, comune, meteo e interessi). Ogni itinerario è spiegato nel dettaglio e una volta in loco parte la navigazione live con gps e il racconto di ogni punto. Inoltre c’è una guida culinaria ed enologica per scoprire i prodotti locali, primi, secondi, dolci, vini, aperitivi e liquori tipici della zona in quel periodo specifico dell’anno in cui si visita per incentivare prodotti a chilometri zero e di produttori selezionati.
“Siamo solo all’inizio del viaggio, in quanto l’app verrà costantemente alimentata ed aggiornata con molte nuove feature in vista”, dichiarano Faggiana e Losito. “Questa è la nostra soluzione per redistribuire il turismo su tutto il tessuto nazionale. Stimoliamo benefici economici, ambientali e sociali, con un occhio non solo ad un turismo responsabile ma anche inclusivo, attraverso una valorizzazione dei territori che parte da una conoscenza approfondita di persone e business indipendenti locali ed una conseguente profilazione avanzata che consente un match tra viaggiatore e host per tutelare i posti portando le persone giuste nei posti giusti ed evitando fenomeni di massa. Non siamo di fronte alla classica visita guidata, proponiamo l’esperienza umana di viversi un territorio e le sue persone, di vedere artigiani al lavoro, di assaporare i prodotti del territorio, il viversi una sagra o un mercato locale, in poche parole immergersi appieno nelle comunità locali e sentirsene parte, evitando le tanto famigerate trappole turistiche”.
SCHEDE DI APPROFONDIMENTO
STORIA DI UNEXPECTED ITALY
La storia di Unexpected Italy inizia in Gran Bretagna prima del Covid. Elisabetta Faggiana, classe 1982, originaria di Arzignano, nel Vicentino a Londra incontra Savio Losito, classe 1987, originario di Barletta, un mappatore seriale, oggi suo marito e co-fondatore di Unexpected Italy. Con lui nasce “Unexpected London”, esperienze urbane per piccoli gruppi alla scoperta della Londra più vera. La startup diventa celebre in Europa e Stati Uniti, riceve premi e riconoscimenti sulla stampa internazionale. Decidono quindi di trasferire la loro esperienza londinese in Italia per lottare contro l’overtourism. A Bari nel 2022 hanno così fondato la startup tech-travel “Unexpected Italy” che si impegna a sviluppare il loro ecosistema di viaggio, che promuove il territorio e ricerca realtà indipendenti e autentiche. Elisabetta e Savio sono i paladini della disintermediazione: la struttura, se supera la rigida fase di selezione in base a criteri di territorialità, identità e sostenibilità, deve solo pagare un fisso per essere presente sul portale e incassa il 100% della prenotazione. Ma per rimanerci deve garantire alti standard di qualità, attenzione al cliente e all’ambiente. I due founder lavorano da nomadi digitali, si muovono facendo scouting del territorio tra boutique hotel e produttori locali, tra agricoltori e artigiani, ma anche attrattori culturali e ristoranti. Il loro obiettivo è valutare entro il 2026 circa duemila strutture in Italia per sviluppare il loro lavoro nell’App che è online da agosto 2024. Per spiegare il loro quadro di valori, hanno scritto un manifesto. Altre informazioni: www.unexpected-italy.com
IL MANIFESTO DI UNEXPECTED ITALY
Abbiamo una speranza incrollabile che è possibile trasformare il turismo in una forza positiva, non solo per l’economia ma per l’ambiente, per le comunità locali e per la conservazione del nostro patrimonio culturale. Dipende da noi, come viaggiatori e operatori. Dobbiamo cambiare il modo in cui viaggiamo, quando viaggiamo e cosa facciamo quando viaggiamo per combattere l’overtourism e incoraggiare un turismo che sia positivo per la gente del posto, per l’ambiente e per i viaggiatori.
1 Ci crediamo davvero Per raggiungere questo obiettivo è necessario aumentare la consapevolezza sui danni creati dal turismo di massa e mettere in atto un sistema che aiuti i turisti a viaggiare in modo più responsabile, a interagire maggiormente con la gente del posto per esperienze più significative e personali.
2 In un modello sociale che si basa sul contributo economico, sociale e ambientale alla vita locale, riteniamo che sia necessario costruire un nuovo modello turistico basato sulla stagionalità estesa, sul rispetto dell’ambiente e sul sostegno delle imprese di proprietà locale. Un modello che si basa su standard chiari sia per gli host che per i viaggiatori, affinché ci sia rispetto reciproco e desiderio di diventare una forza positiva per il pianeta.
3 Dalla parte delle imprese locali Sostenere l’agricoltura locale, la produzione artigianale e le tradizioni locali è fondamentale in ciò che facciamo. Lo facciamo raccontando le loro storie in modi significativo e personale e offrendo ai viaggiatori l’opportunità di provarle in prima persona attraverso esperienze uniche. La promozione della filiera corta ha un impatto significativo sulla riduzione delle emissioni di CO2 (e di altri gas) nell’atmosfera, riducendo così l’effetto serra.
4 Aiutiamo le piccole imprese con politiche sostenibili, evidenziando le scelte sostenibili che hanno già fatto (dall’uso di prodotti locali, al personale locale, al riciclaggio) e dando loro obiettivi annuali per incoraggiare la sostenibilità economica, ambientale e sociale.
5 Incoraggiamo il turismo lento Lentezza come modo di esplorare, sia in termini di mobilità che in termini di sperimentare le cose dall’interno e prendersi il tempo per comprenderle veramente. Andare in bicicletta, camminare, utilizzare veicoli non motorizzati ed ecologici sono le migliori opzioni per esplorare a livello locale; i treni e altri mezzi di trasporto pubblico a basse emissioni sono ideali per le distanze più lunghe.
6 Sosteniamo le cause locali Ogni viaggiatore dovrebbe essere considerato un “locale temporaneo”, con tutti i diritti e i doveri che ne derivano. La distribuzione dei profitti derivanti dal turismo dovrebbe contribuire in modo significativo al miglioramento delle condizioni di vita dell’intera popolazione locale. Per questo destiniamo parte dei nostri ricavi ad enti e associazioni locali che sostengono attivamente le piccole imprese, l’ambiente e aiutano a preservare le tradizioni e il patrimonio culturale locale (sia materiale che immateriale).
7 Incoraggiamo la collaborazione e il networking Siamo fermamente convinti che solo insieme possiamo cambiare lo status quo. Siamo qui per aiutare le imprese indipendenti di tutta Italia a collaborare tra loro e ad unirsi per creare progetti significativi che possano posizionare l’Italia come leader nel turismo responsabile.
8 Siamo sostenitori dei viaggi accessibili Ci sono ancora troppe barriere per viaggiare. Siamo forti sostenitori del diritto alla mobilità per tutti, garantendo così l’accessibilità a persone con bisogni specifici e aiutando le imprese locali ad essere accessibili sotto tutti i punti di vista.
9 Abbiamo a cuore le scelte che facciamo in termini energetici L’Italia è ricca di acqua corrente, vento che soffia e sole caldo. Queste sono le fonti su cui ci concentriamo, ma siamo sempre alla ricerca di un’innovazione tecnologica che vada nella direzione della sostenibilità ambientale. Lavoriamo con esperti nei settori che manterranno sempre noi e i nostri membri aggiornati sul modo più innovativo per essere sostenibili. Il nostro obiettivo è: energia da fonti pulite e rinnovabili in ogni ristorante, in ogni laboratorio, in ogni fabbrica, in ogni hotel… in ogni attività ricettiva coinvolta con Unexpected Italy.
10 Crediamo nella tecnologia e nel suo potere di cambiare i comportamenti dei consumatori Utilizziamo la tecnologia e l’intelligenza artificiale per consentire agli host di rivolgersi ad un pubblico specifico durante tutto l’anno e incoraggiarli a sostenere attivamente le piccole imprese locali. Ciò aiuta a combattere l’overtourism e ad alleviare l’impatto del turismo sulle comunità locali, incoraggiando un rapporto più armonico e vantaggioso tra turisti e gente del posto.