Sul cadavere dell’ex leader libico Muammar Gheddafi non sarà praticata alcuna autopsia. L’annuncio arriva da un responsabile del Consiglio militare del Consiglio nazionale di transizione (Cnt), con sede a Misurata. Il corpo del Rais non sarà aperto. Intanto si inizia a delineare il futuro politico della Libia dopo l’eliminazione del dittatore. “Le elezioni per un nuovo congresso nazionale dovrebbero tenersi entro 8 mesi”, assicura il premier del Consiglio Nazionale di transizione libico, Mahmud Jibril. Il nuovo congresso avrà il compito di redigere una nuova costituzione, da sottoporre a referendum, e formare un governo ad interim fino alle prossime elezioni.
Dopo la fine di Gheddafi, c’è stato un lunghissimo vertice Nato, nel quale si è abbozzata la data di una possibile fine della missione. Secondo Rasmussen il 31 ottobre sarà l’ultimo giorno di operazioni militari dell’Alleanza. Durante il vertice, la delegazione francese ha premuto per una chiusura immediata delle operazioni, mentre Londra caldeggiava un un ritiro graduale.
La Nato ha fornito anche maggiori dettagli in merito all’ attacco di Sirte, attraverso un comunicato emesso dall’Operazione Unified Protector dal quartier generale di Napoli. Nel documento, la Nato precisa che il comando militare al momento dell’attacco “non era a conoscenza della presenza del colonnello Gheddafi nel convoglio”. E spiega che il convoglio all”interno di cui viaggiava il Raìs era stato identificato come un “pericolo per la popolazione”. Sulla esecuzione del Colonnello, Rasmussen, in conferenza stampa ha poi aggiunto: “Io sono sempre per il rispetto della legge”.
Pressioni, tuttavia arrivano dagli Stati Uniti, che chiedono al Consiglio nazionale di transizione libico indicazioni precise circa le circostanze della morte di Muammar Gheddafi. Sull’episodio, la Russia avanza dubbi sul ruolo della Nato e le azioni militari, mentre la vedova Gheddafi chiede all’Onu di aprire un’inchiesta. Nel pomeriggio Obama ha rivendicato la centralità degli Usa nel conflitto libico: “Gli Stati Uniti hanno avuto un ruolo cruciale”, ha detto il presidente americano.
Ricostruzione Nato: “La Nato ha colpito 11 veicoli militari armati che facevano parte di un gruppo di circa 75 veicoli che manovrava nei pressi di Sirte”, spiega il comunicato. “I veicoli stavano lasciando Sirte ad alta velocità e stavano cercando di aprirsi di forza una via nella periferia della città. I veicoli avevano una sostanziosa quantità di armi e munizioni, creando una minaccia per la popolazione civile locale”. Nella ricostruzione è precisato che “inizialmente è stato distrutto un veicolo, cosa che ha spezzato il convoglio ed ha fatto sì che molti veicoli si disperdessero cambiando direzione”.
“Dopo la rottura del convoglio”, prosegue la nota, “un gruppo di circa 20 veicoli ha continuato, dall’ovest di Sirte, a procedere ad alta velocità verso sud continuando a rappresentare una significativa minaccia per la popolazione. La Nato ha impegnato questi veicoli con un altro mezzo aereo. La valutazione post-attacco ha rivelato che circa dieci mezzi delle forze pro-Gheddafi sono stati distrutti o danneggiati”.
Russia: molti dubbi su morte Rais: La Russia avanza dubbi sull’uccisione di Gheddafi, e sul ruolo della Nato nell’attacco al convoglio sul quale viaggiava l’ex dittatore libico. “Le circostanze della sua morte pongono un’imponente mole di interrogativi”, ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. “Ci interessa inoltre conoscere quali sono state le azioni della Nato dal punto di vista della legge internazionale”.
Vedova Gheddafi: Onu indaghi sulla morte di mio marito: Intanto Safia Gheddafi, vedova di Muammar, ha chiesto all’Onu di aprire un’inchiesta sulla morte del marito. “Chiediamo all’Onu di indagare sulle circostanze della morte del Mujaheddin Muammar Gheddafi”, ha detto Safia, citata dall’emittente tv Arrai, con sede in Siria.
Safia ha aggiunto: “Sono fiera del coraggio di mio marito e dei miei figli che hanno fronteggiato l’aggressione di 40 paesi e dei loro agenti per sei mesi e hanno trovato il loro posto tra i martiri”. La moglie di Gheddafi si trova da agosto in Algeria, insieme ai figli Aisha, Hannibal e Mohamed.