Sono riprese stamattina le operazioni di soccorso all’Isola del Giglio, ma ora la situaizone si complica a causa dell’ allarme mare grosso. Il bollettino meteo-marino diffuso dal Consorzio Lamma della Regione Toscana, infatti, prevede tra oggi e venerdì il passaggio sull’isola di una “blanda perturbazione” in arrivo dal Mar Ligure che provocherà venti oggi di Libeccio più intensi (fino a 20 km orari sulle zone sottovento e fino a 30 su quelle esposte), domani di Maestrale e un ingrossamento del mare fino a molto mosso, con onde fino a due metri. Anche il Ministro dell’ Ambiente Clini, si è detto preoccupato per le condizioni meteorologiche:
“Se i serbatoi dovessero rompersi il carburante potrebbe impedire la diffusione della luce solare nella profondità del mare e diventerebbe la causa della morte della vita nel sistema marino in quella zona . Siamo appesi al filo delle condizioni meteo-climatiche e siamo molto preoccupati. Il tipo di carburante contenuto nella nave – ha concluso il ministro – potrebbe, da un lato, compromettere il fondo del mare, in quella zona in particolare, e, dall’altro lato, potrebbe costituire una specie di film, che impedisce la diffusione della luce solare nella profondità del mare e, di conseguenza, diventerebbe la causa della morte della vita nel sistema marino in quella zona”.
8 delle 11 vittime hanno un nome e un cognome – Nel frattempo è stato possibile risalire all’ identità di 8 delle 11 vittime: sono in maggioranza passeggeri francesi. Ma ci sono anche un italiano, uno spagnolo e un peruviano. I dispersi sono 21. Ecco l’elenco completo dei morti identificati: – Francis Servel, passeggero (Francia) – Jean-Pierre Micheaud, passeggero (Francia) – Thomas Alberto Costilla Mendoza, membro equipaggio (Perù) – Giovanni Masia, 85 anni, passeggero (Italia) – Gual Guillermo, 69 anni, passeggero (Spagna) – Sandor Feher, 42 anni, membro equipaggio (Ungheria) – Jeanne Gannard, 70 anni, passeggera (Francia) – Pierre Gregoire, 69 anni, passeggero (Francia).
Saranno aperti 3 nuovi varchi a 18 metri di profondità – Per facilitare le ricerche, è stata valutata l’ ipotesi, stando a quanto affermato dal tenente di vascello, Alessandro Busonero, di “aprire tre nuovi varchi a 18 metri di profondità sul ponte quattro in corrispondenza del corridoio di destra, cioè quello immerso, il corridoio che conduceva i passeggeri alle zone di abbandono nave”.