La famiglia e i collaboratori dell’oppositore russo, Aleksei Navalny, faranno appello alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) contro il rifiuto dell’ospedale di Omsk di autorizzare il trasferimento dell’attivista in una clinica all’estero. Lo ha annunciato la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh. “Ci stiamo rivolgendo alla Cedu per l’adozione di misure provvisorie ai sensi dell’Articolo 39 del suo Regolamento e chiediamo che si vieti alle autorita’ russe di ostacolare il trasferimento di Navalny in una struttura medica”, ha scritto su Twitter Yarmish, “ritardare il trasporto puo’ portare a danni irreparabili alla sua vita e alla sua salute”.
L’Articolo 39 prevede la possibilita’ di instaurare una procedura d’urgenza finalizzata all’ottenimento di una misura cautelare, vale a dire di un provvedimento che permetta di fronteggiare il rischio di un’imminente lesione ad un diritto garantito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.