Il dramma della Costa Concordia arriva sul tavolo della Commissione europea. Le istituzioni comunitarie vogliono valutare se le norme europee sulla sicurezza in mare sono state rispettate e se sono adeguate. Il rapporto su quanto accaduto acque di fronte all’isola del Giglio è illustrato dal commissario ai trasporti Siim Kallas. “Vedremo quali conclusioni trarre da questa esperienza alla fine dell’inchiesta in corso”, ha precisato Kallas, “ma al momento – ha concluso il commissario – non abbiamo motivo per ritenere insufficiente la normativa europea attualmente in vigore”. A chiedere invece l’adozione di una nuova normativa Ue che, tenendo conto del rischio ambientale, delle rotte internazionali e dei vari ordinamenti nazionali coinvolti, imponga rigorosissime distanze minime di sicurezza dai centri abitati per le navi da crociera, è stato l’europarlamentare e capodelegazione Idv Niccolò Rinaldi in un’interrogazione presentata all’esecutivo europeo. “Non bisognerà mai più vedere navi enormi come la Concordia navigare a poca distanza da zone di pregio ambientale e turistico come le isole, ad esempio Capri, o addirittura all’interno della laguna di Venezia”, ha aggiunto Rinaldi. “Gli interessi economici non dovranno mai prevalere nei confronti della sicurezza delle persone e della tutela del nostro patrimonio ambientale. L’Unione europea si attivi subito per coordinare un’azione normativa comune in grado di prevenire ogni altra situazione di pericolo, anche solo potenziale. L’importante – conclude l’esponente dell’Idv – ora è agire e tenere sempre altissima la vigilanza sul rispetto della sicurezza di naviganti e turisti”.
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