Il caso della nave Diciotti è stato al centro di una articolata discussione nella seduta odierna del Plenum del Consiglio superiore della magistratura. Le posizioni prese dai consiglieri sull’iniziativa giudiziaria del pm di Agrigento Luigi Patronaggio sono state diverse. In linea generale è stata sottolineata la necessità di ribadire e tutelare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Tuttavia, i consiglieri Galoppi e Leone si sono smarcati dagli altri colleghi. Il primo ha infatti evidenziato l’opportunità di ribadire il ‘principio della sobrietà’ cui deve attenersi il giudice, in particolare astenendosi dal rilasciare dichiarazioni ‘non necessarie’.
Per Galoppi occorre certamente garantire e tutelare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura e del singolo magistrato, ma la tutela dell’autonomia e della indipendenza deve essere garantita a 360 gradi sia esternamente che internamente. Tutelare l’indipendenza e l’autonomia del singolo magistrato significa preservarlo da ogni possibile condizionamento interno. Nella specifica vicenda destano perplessità gli interventi di un gruppo associativo contenenti indicazioni tecniche e procedimentali che possono essere vissute e percepite come forma di pressione e di condizionamento.
Leone ha invece invitato i colleghi ad un ragionamento mettendosi nei panni dei cittadini che hanno visto l’azione di un ministro dell’Interno che ha il diritto di trattenere delle persone per motivi di salute pubblica, dato che a bordo di quella nave c’erano persone affette da scabbia. Se parliamo giustamente di indipendenza della magistratura sarebbe però necessario parlare anche dell’indipendenza di un ministro che segue una linea politica.
Per il consigliere Palamara, il Csm è la sede dove ribadire il principio fermo dell’autonomia e della indipendenza della magistratura, e la necessità reale di rispettare le prerogative e le competenze dei magistrati.
A trarre le conclusioni è stato il vicepresidente Legnini: ‘Il Csm è unanime sulla necessità di tutelare l’indipendenza e l’autonomia della magistratura. Non si può tacere sul fatto che con il clima di quei giorni ci si stava incamminando su un crinale molto rischioso per l’indipendenza della magistratura e il potere di ciascuno e, quindi, è giusto e doveroso che il Csm faccia sentire la propria voce attraverso questo dibattito. Che il procuratore di Agrigento abbia esercitato legittimamente l’azione penale non puo’ essere messo in discussione, ma va detto che anche il fatto che il governo abbia esercitato le proprie funzioni non può essere messo in discussione. Tuttavia, su alcuni fatti e atti era doveroso esercitare l’attività di indagine. Ed è ciò che è stato fatto e si sta facendo nel rispetto dei principi costituzionali.
Cinquanta migranti che dalla nave Diciotti erano stati trasferiti nel centro di Rocca di Papa si sono allontanati e risultano irreperibili. E’ quanto si apprende da fonti del Viminale. Le 50 persone si erano limitate a ‘manifestare l’interesse per formalizzare la domanda d’asilo precisa il Viminale. Tutte erano state identificate con rilievi fotodattiloscopici e inserite in un sistema digitale europeo.
‘Più di 50 degli immigrati sbarcati dalla Diciotti erano così ‘bisognosi’ di avere protezione, vitto e alloggio, che hanno deciso di allontanarsi e sparire! Ma come, non li avevo sequestrati? È l’ennesima conferma che non tutti quelli che arrivano in Italia sono ‘scheletrini che scappano dalla guerra e dalla fame’, lavorerò ancora di più per cambiare leggi sbagliate e azzerare gli arrivi, afferma in merito il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.