Navigator, al primo appuntamento si presenta solo un candidato su tre

Flop di presenze alla prima prova per diventare navigator, le figure che dovranno accompagnare i percettori del reddito di cittadinanza nel percorso d’inserimento lavorativo.

Solo il 35% (esattamente 3.194 persone su 8.980) dei candidati ammessi alla prova e attesi alla selezione mattutina da navigator si è presentato stamattina alla Fiera di Roma per sostenere il primo dei sei turni di selezione che si terranno da oggi a venerdì 20 giugno (in totale i candidati ammessi sono 53.907).

Questi i dati di Anpal Servizi, la società che ha bandito il concorso per selezionare i 2.980 navigator che forniranno assistenza tecnica ai Centri per l’Impiego nell’esecuzione delle politiche attive del lavoro legate al reddito di cittadinanza.

Le prove proseguono dunque domani e dopodomani, per la selezione dei 2.980 profili idonei a ricoprire le posizioni previste da Anpal Servizi nel piano di distribuzione dei navigator per ciascuna zona d’Italia elaborato con l’obiettivo di uniformare gli standard dei servizi per l’impiego su tutto il territorio nazionale. L’incarico di collaborazione ottenuto dal navigator ha durata fino al 30 aprile 2021 e un compenso lordo annuo pari a 27.338,76 euro oltre a 300 euro lordi mensili a titolo di rimborso forfettario delle spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per l’espletamento dell’incarico.

Il navigator – spiega Anpal Servizi – sarà la figura centrale dell’assistenza tecnica fornita ai Centri per l’impiego, selezionata e formata per supportarne i servizi e per integrarsi nel nuovo contesto caratterizzato dall’introduzione del Reddito di cittadinanza. Il test di questi giorni si compone di cento domande a crocette, con cento minuti di tempo per le risposte. Entro giugno usciranno le graduatorie con i 2.980 vincitori. Poi la tabella di marcia prevede due settimane di formazione in luglio e quindi la presa in servizio in uno dei 552 centri per l’impiego, che a dire il vero ancora aspettano le convenzioni tra Anpal Servizi e Regioni.

Proprio dalla società in house di Anpal e controllata dal ministero del Lavoro, intanto, sono arrivate le proteste degli storici precari. Con una lettera aperta ai candidati per il quizzone, il loro Coordinamento nazionale ha ricordato che la società “fa ampiamente uso di lavoro precario e presto, con la vostra assunzione, sarà una azienda con il 90% di contratti a termine, raggiungendo un primato a livello europeo”. Negli ultimi mesi – fa notare il coordinamento che riunisce i 654 precari dell’Agenzia tecnica del ministero del Lavoro – “come se non bastasse, a causa degli effetti collaterali del decreto Dignità, molti nostri colleghi a cui è scaduto il contratto a tempo determinato, non hanno ottenuto alcuna risposta, e da ricollocatori sono diventati nuovi soggetti da ricollocare. Altri ancora, scadranno nei prossimi mesi”.

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