Nba, inutili i tre giorni di colloqui, trattative ancora bloccate

I tre giorni di colloqui tra i giocatori e i proprietari delle squadre non hanno prodotto nessun significativo cambiamento e quindi il campionato Nba continua a restar fermo. In realtà si prospetta un eventuale cancellazione di altri incontri, dopo l’annullamento di quelli programmati nelle prime due settimane di torneo. Le parti si sono confrontate per ben 5 ore con la presenza federale di George Cohen, ma, come detto, senza nessun risultato e per il momento non sono in programma altri incontri. “Non siamo stati in grado di superare il divario che separa le parti in causa”, ha ammesso il vicecommissario dell’Nba, Adam Silver, intervenuto al posto del suo superiore, David Stern, assente perchè influenzato. I proprietari dei blub, che contestano la perdita di 300 milioni di dollari nella passata stagione, chiedevano inizialmente ai giocatori di ridurre la loro percentuale sui redditi generati dal campionato dal 57 al 47%. I giocatori hanno risposto offrendo un taglio dal 57 al 53%, scendendo poi al 52,5%, ma i proprietari dei club di Nba hanno proposto il 50 e 50, ed è qui che si è bloccata la trattativa.

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