‘Ndrangheta, accusato di omicidio: arrestato latitante

I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria, con il supporto dello Squadrone Cacciatori Calabria e insieme al personale della locale Questura, hanno tratto in arresto, a Cardeto, il latitante Antonino Princi classe ’71 di Calanna, ricercato dal 29 luglio 2016, destinatario di provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Reggio nell’ambito dell’operazione ‘Kalane”. Princi, ritenuto responsabile in concorso dell’omicidio di Domenico Polimeni e del tentato omicidio di Giuseppe Greco, commessi nella frazione Sambatello di Reggio Calabria il 3 aprile 2016, e’ stato localizzato in un’abitazione di Cardeto di proprieta’ di un 45enne pregiudicato del posto, anch’egli tratto in arresto. All’atto dell’intervento, avvenuto questa mattina, il latitante non era armato e non ha opposto resistenza.

I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno tratto in arresto, a Cardeto, il latitante Antonino Princi classe ’71 di Calanna, ricercato dal 29 luglio 2016, destinatario di provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Reggio nell’ambito dell’operazione ‘Kalane”. Princi e’ stato localizzato in un’abitazione di Cardeto di proprieta’ di un 45enne pregiudicato del posto, Saverio Arfuso, anch’egli tratto in arresto. L’indagine “Kalane'”, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e condotta dalla locale Squadra Mobile, aveva consentito di ricostruire le dinamiche di un omicidio e due tentati omicidi, nonche’ i ruoli dei mandanti e degli esecutori materiali. Dagli elementi acquisiti nel corso dell’indagine e’ emerso come all’interno della famiglia Greco di Calanna fosse scaturito un conflitto interno, con l’ascesa al potere criminale proprio di Antonino Princi, il quale, approfittando dell’assenza dalla Calabria di Giuseppe Greco, classe ’60, e del periodo di collaborazione con la giustizia che quest’ultimo aveva avviato dopo il suo arresto nell’ambito dell’Operazione “Meta”, aveva accentrato su di se’ il controllo delle attivita’ illecite nella zona di Calanna e Sambatello, feudo storico ed incontrastato della famiglia Greco, alla quale Princi e’ legato anche da rapporti di parentela. Secondo la ricostruzione della Dda, Giuseppe Greco, sentendosi esautorato, avrebbe deciso di eliminare Princi senza pero’ riuscirci e scatenando la reazione della vittima. In particolare, Greco, figlio dello storico boss di Calanna don Ciccio Greco, aveva progettato di uccidere Princi all’uscita dell’impianto di trattamento dei rifiuti a Sambatello, dove lavorava come operaio. Per attuare il progetto criminoso, il 9 febbraio 2016, previo accurato studio delle abitudini della vittima, accompagnato da uno dei sodali, con una spettacolare azione di fuoco attentava alla vita di Princi, esplodendo numerosi colpi di arma da fuoco (fucile e pistola) contro l’autovettura sulla quale viaggiava quest’ultimo, il quale riusciva miracolosamente a salvarsi. Il tentato omicidio Princi innescava la successiva vendetta: la sera del 3 aprile, due suoi fidatissimi sodali si appostavano nei pressi di una piccola abitazione di Calanna, dove Giuseppe Greco aveva trovato rifugio e con una fulminea azione di fuoco riuscivano a ferire gravemente Giuseppe Greco che si era affacciato al balcone. Nel corso della sparatoria, investito dai pallettoni, veniva ucciso Domenico Polimeni che aveva dato ospitalita’ a Greco e assieme a lui stava sul balcone.

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