Vizio di forma. Per questo motivo la Cassazione ha ritenuto nullo il deposito delle motivazioni della sentenza del processo milanese ‘Infinito’ sulle cosche della ‘ndrangheta, che ha portato alla condanna di 110 persone. Le motivazioni sono state bocciate dalla Cassazione in due tempi. Ora toccherà alla Corte d’Appello dover valutare gli effetti sul processo di secondo grado.
I 110 imputati condannati nel maxi-processo ‘Infinito’ restano in carcere. La Cassazione, infatti, ha annullato il deposito delle motivazioni ‘in due tempi’ decidendo sul ricorso dei difensori di un condannato, senza disporre scarcerazioni. La questione dell’annullamento della sentenza però verrà sollevata anche dai legali degli altri imputati nell’udienza di domani davanti alla Corte d’Appello, che dovrà decidere quali effetti avrà l’annullamento. I termini di custodia scadono ad aprile.