Cosimo Damiano Gallace, 61 anni, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di Catanzaro. Il boss era ricercato da un anno perché condannato a scontare una pena di 14 anni di carcere per associazione di tipo mafioso. Gallace, indicato come reggente dell’omonima ‘ndrina, si nascondeva a Isca sullo Ionio in un appartamento ricavato in uno stabile con annessa cava di inerti di una locale ditta di produzione di calcestruzzo. Al momento dell’intervento, il latitante non è stato subito rintracciato in casa sebbene ci fossero presenti la compagna 34enne e la figlia di soli 4 anni che riposavano in camera da letto. La presenza del ricercato all’interno dell’abitazione era però considerata certa proprio per la presenza del suo nucleo familiare a quell’ora e in quel luogo lontano dalla residenza abituale di Guardavalle.
Gallace, dopo una lunga e minuziosa perquisizione, è stato scovato e catturato all’interno di un bunker provvisto di accesso celato da una falsa parete posta sotto una specchiera proprio in camera da letto. La porta del nascondiglio, collegata a un congegno meccanico, poteva essere aperta esclusivamente ruotando uno dei tre pomelli, quello centrale, di un adiacente attaccapanni a muro. Nel corso della perquisizione, sono stati rinvenuti e sequestrati: 1 trolley contenente circa 35 mila euro in contanti, 1 tablet, 9 telefoni cellulari di cui 2 danneggiati dall’interessato prima di essere scoperto nel bunker, varie sim non ancora attive e l’hard disk dell’impianto di videosorveglianza con monitor affianco alla tv in sala da pranzo per controllare 24 ore su 24 l’area esterna all’abitazione, tra l’altro dotata di allarme e di cane da guardia di grossa taglia.