‘Ndrangheta: operazione carabinieri Catanzaro, 13 arresti

Tredici persone appartenenti alla “locale” di ‘ndrangheta di Cutro e San Leonardo di Cutro (Kr), ritenute responsabili a vario titolo dei reati di associazione di tipo mafioso, usura, estorsione ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone, tutti reati aggravati dal metodo mafioso, sono state arrestate stamane dai carabinieri del comando provinciale di Catanzaro che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale del capoluogo calabrese, su richiesta della locale procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia.

L’indagine, diretta dalla procura distrettuale di Catanzaro e condotta dai Carabinieri della Compagnia di Sellia Maria (Cz), e’ scaturita da due atti intimidatori consumati il 13 novembre 2018 ai danni di altrettanti esercizi commerciali di Sellia Marina, davanti ai quali erano state posizionate delle taniche di benzina, ed e’ stata sviluppata attraverso indagini tecniche, servizi di osservazione e pedinamento, accertamenti patrimoniali e l’assunzione a sommarie informazioni delle persone offese.Gli elementi acquisiti nel corso dell’attivita’ investigativa avrebber consentito di documentare gli assetti e l’operativita’ sul litorale ionico-catanzarese delle articolazioni territoriali delle locali di ‘ndrangheta di Cutro (KR) e San Leonardo di Cutro (KR), facenti capo alle famiglie Mannolo-Scerbo-Zoffreo-Falcone, interessate a imporre la propria presenza egemone sul territorio attraverso una serie di delitti, avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo, finalizzati ad imporre il controllo sulle attivita’ economiche. Le investigazioni svolte, grazie anche alla collaborazione di alcune delle vittime, avrebbero consentito di ricostruire l’attivita’ usuraria svolta dagli indagati a danno dei commercianti e dei piccoli imprenditori in condizioni di difficolta’ economica, con l’imposizione di tassi usurari compresi tra il 120% e il 150% su base annua e l’impiego di condotte estorsive finalizzate a ottenere il pagamento dei ratei mensili da parte delle vittime.

Sarebbe stata anche evidenziata la sistematica e strutturata imposizione del racket del “pizzo” nei confronti di imprenditori e commercianti del territorio da parte degli affiliati, soprattutto in occasione delle principali festivita’ dell’anno.Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali, e’ stato disposto il sequestro preventivo e per equivalente di due societa’ intestate ad uno degli indagati, nonche’ di somme di denaro, rapporti bancari, finanziari, beni mobili ed immobili per complessivi 260.000 euro.I dettagli dell’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terra’ alle ore 11 nella sede del comando provinciale dei Carabinieri di Catanzaro.

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