A quasi sette mesi esatti dall’arresto, avvenuto il 19 dicembre scorso nell’ambito dell’operazione Rinascita-Scott, Gianluca Callipo, ex sindaco di Pizzo, torna in liberta’. La sesta sezione della Corte di cassazione ha infatti annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere accogliendo il ricorso presentato dai suoi avvocati, Armando e Clara Veneto e Vincenzo Trungadi. Il procuratore generale aveva chiesto l’annullamento con rinvio al Tribunale del riesame di Catanzaro del provvedimento cautelare emesso dal Gip per entrambe le ipotesi di reato a carico di Callipo, concorso esterno in associazione mafiosa e abuso d’ufficio, ma i giudici, accogliendo la tesi della difesa, hanno disposto l’annullamento senza rinvio, rimettendo in liberta’ l’indagato che si trovava nel carcere di Cosenza. Secondo l’accusa, Callipo avrebbe contribuito, pur senza farne formalmente parte, al rafforzamento della “locale” di ‘ndrangheta di San Gregorio, Fiare’-Razionale-Gasparro, e della ‘ndrina di Pizzo.
Nella duplice veste di imprenditore alberghiero e sindaco, secondo l’accusa della Dda di Catanzaro, Callipo avrebbe fornito “uno stabile contributo alla vita dell’associazione mafiosa”. Sarebbe quindi stato “in diretto contatto con i vertici delle due organizzazioni criminale operanti a Pizzo e a San Gregorio d’Ippona ponendosi quale riferimento per il sodalizio nella risoluzione di problematiche inerenti alla propria funzione di sindaco”. In tal modo, avrebbe promosso, “gli interessi dell’organizzazione e favorito anche nell’adozione o meno di specifici provvedimenti, personaggi intranei o vicini al sodalizio criminale, comunque garantendo, in caso di necessita’, il suo appoggio all’organizzazione, omettendo i dovuti controlli sulle attivita’ di interesse delle consorterie”.