Numeri record per la manifestazione “Nel Nome del Pane”, primo appuntamento in provincia di Sassari per promuovere il pane sardo tradizionale in vista della sua candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco. Circa duemila visitatori, secondo le stime della Pro Loco sono giunti domenica a Olmedo per scoprire i segreti millenari della panificazione di una volta. Notevole è stato l’interesse per l’esposizione allestita all’interno della chiesetta romanica di Nostra Signora di Talia. In questa XXIII edizione della mostra, gran parte dei pani dell’Isola è stata degnamente rappresentata all’interno di teche appositamente predisposte: dal pistoccu di Sedilo a su coccoi pintadu di Bonarcado, da su pane de afidu di Olmedo a sa corona di Santu Lussurgiu fino al più comune pani ‘e simula di Cabras, solo per citarne alcuni. Ma il maggiore interesse è stato per i laboratori di pani artistici, decorati sotto la cura di Rosalba Deiana e del suo gruppo di bambini di Tertenia, con la collaborazione delle esperte della Pro Loco di Olmedo. Bagno di folla in serata per la cottura nei grandi forni a legna allestiti in piazza. Tanti i turisti. Molti gli stranieri, in buona misura inglesi e tedeschi, a testimonianza del fatto che le tipicità gastronomiche possono essere un forte vettore di attrazione. Assieme al buon pane appena sfornato, sono letteralmente andate a ruba le carasanzas, squisite lasagne di carasau ideate dalla ProLoco, la pecora ubriaca e l’arrosto di maiale. Con questo appuntamento organizzato dalla Pro Loco e patrocinato dal Comune, dalla Regione Sardegna, dall’Unpli regionale e dalla Camera di Commercio di Sassari, Olmedo conferma ancora una volta la sua grande vocazione di “Città del pane”.
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