Un locale intimo dove domina il verde
Anna al 20 è un locale piccolo e intimo, appena 32 coperti interni, a cui si aggiungo circa 20 esterni (che nei prossimi mesi diventeranno 40, con l’arrivo di una nuova pedana). Il nome scelto? “È breve, rimane impresso, è rassicurante, ricorda casa – spiegano i soci -. È presente in quasi tutte le famiglie italiane e nel mondo”. E, per caso, è il nome della mamma dello chef.
Una volta entrati si viene accolti da un ambiente semplice ed elegante, con qualche tocco rétro, dove il colore verde è grande protagonista, in particolare nella carta da parati: una fantasia unica, con fogliame, che è il vero valore aggiunto del locale. Si aggiungono quadretti e lampadari vintage, piante, simpatiche scritte a Led (anche queste verdi) e una bella bottigliera che ospita un’ampia proposta di gin.
La proposta fusion dello chef D’Ambrosio
“Le mie origini sono la base della mia cucina – racconta l’Executive Chef D’Ambrosio -, amo i sapori tradizionali bolognesi ma anche le tecniche nuove e moderne che permettono di creare piatti fusion: dalla cottura sottovuoto in diretta con l’olio, quindi una sorta di fritto al contrario, cioè senza immergere il prodotto”.
La proposta del pranzo è più snella, scritta su una lavagnetta (ma c’è sempre possibilità di ordinare dalla carta): troviamo la tagliata di pollo, tenera e succosa, servita con le verdure, o il club sandwich con l’avocado, e ancora primi piatti con pomodoro fresco e insalate. Per la cena il menu si fa più strutturato e racconta a tutto tondo il format di Anna al 20, una cucina bolognese 2.0. Da una parte non mancano i grandi classici, come la lasagna, le tagliatelle al ragù, la cotoletta, lo gnocco emiliano, presentati esattamente come li conosciamo. Dall’altra parte si dà sfogo alla creatività dello chef e alle sue sperimentazioni, pur mantenendo la tradizione nei sapori. Gli antipasti sono un bel viaggio Bologna-Oriente e portano a tavola due dei piatti più rappresentativi del locale: i gyoza Tokyo-Bologna, ripieni di ragù e crema di Parmigiano 30 mesi, e i dumpling Anna al 20, ripieni di ricotta e mortadella, salvia e beurre blanc. “Piatti tipicamente asiatici, con una sfoglia asiatica, ma il ripieno è bolognese e italiano, usando prodotti nazionali. Ho cercato di mischiare due culture diverse che per me si fondono in maniera perfetta”.