Il 12 marzo inizierà il Conclave per l’elezione del Santo Padre. Lo ha deciso l’ottava Congregazione Generale del Collegio dei Cardinali. I porporati si riuniranno nella Basilica di San Pietro in mattinata, sarà celebrata la Santa Messa e nel pomeriggio l’ingresso dei cardinali in Conclave. Intanto inizia il ‘toto Papa e da alcuni giorni i cardinali dibattono sulla possibilità di eleggere un Papa Latino Americano come accadde nel 2005 quando diverse ipotesi davano in polposition l’arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Bergoglio, l’alternativa più consistente a Ratzinger. Oggi non esiste ancora una personalità su che trova d’accordo la maggioranza dei cardinali che comunque auspicano un conclave che non si prolunghi
Anche l’arcivescovo di New York Timothy Dolan, sembra raccogliere molti consensi. Intanto questa mattina è stato allestito il comignolo sulla Cappella Sistina, che dovra’ dare il segnale al mondo dell’elezione del nuovo papa con la “fumata bianca”. Poco prima di mezzogiorno tre vigili del fuoco del Vaticano, con indosso il loro elmo argentato, sono saliti sul tetto della Sistina, dalla parte sinistra dello spiovente, per fissare il comignolo in rame, alto poco meno di due metri. Come scrivono le fonti Ansa
La data del conclave non è stata ancora fissata ma tutti i cardinali presenti oggi si riuniranno per l’ottava volta e potrebbe ufficiale il giorno. A riferirlo sono alcuni cardinali, uscendo dall’Aula del Sinodo dove è appena terminata la settima Congregazione cardinalizia in preparazione del conclave che dovrà eleggere il nuovo Papa. Padre Lombardi: “Alle 19 si saprà il giorno”.
I cardinali riuniti in congregazione sono molto responsabili sanno che il ruolo che rappresentano in questo è molto importante. Questo è quanto detto da Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, intervenendo a ‘Radio anch’io’ su Radio1 Rai.
“Sono molto consapevoli dell’importanza di quello che stanno vivendo. In fondo sono stati nominati dagli ultimi due Pontefici, e sanno che sarebbero stati chiamati a questo compito. Si coglie subito il clima di un grande desiderio di svolgere bene questo compito”. “Nel corso delle Congregazioni generali viene svolta – ha dichiarato padre Lombardi – una “ampia panoramica dei problemi della Chiesa nel mondo di oggi”, e dunque “del rinnovamento alla luce del Concilio Vaticano II, dell’evangelizzazione e anche del governo della Chiesa, della Santa sede e dei dicasteri e dei loro rapporti con l’episcopato e con i fedeli di tutto il mondo”. Inoltre il portavoce della Santa Sede ha poi riferito una curiosita’: tra le migliaia di domande arrivategli da un gran numero di giornalisti subito dopo l’annuncio delle dimissioni di Ratzinger, quella che gli e’ dapprima apparsa come la più superficiale riguardava il come sarebbe stato chiamato Benedetto XVI a partire dalla fine del suo Pontificato e come si sarebbe vestito. Una domanda legata cioè agli aspetti esteriori con cui simbolicamente si entra in rapporto con Ratzinger e comunque con un Pontefice. “La trovavo una curiosita’ superficiale, ma poi mi sono reso conto di come nel popolo, nella gente comune il titolo e l’abito siano importanti”. Infine, ha riferito che il Papa emerito ha apprezzato molto il telegramma che tutti i cardinali gli hanno indirizzato a testimonianza del loro affetto e gratitudine.
A San Pietro si è svolta questa mattina la terza riunione cardinalizia in preparazione del conclave. Il Camerlengo Cardinale Angelo Sodano ha aperto i lavoro alle 9,30 come vuole la Costituzione Universi Dominici Gregis e dai dettami di Giovanni Paolo II. I cardinali sono giunti nella sede fissata, utilizzando anche altri ingressi a causa della calca di fotografi.
I cardinali presenti alla congregazioni di questa mattina erano 142. Lo ha reso noto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, precisando che di essi 103 sono lettori, dunque ne mancano altri 12 che sono in viaggio per la Capitale. Tra le prime indiscrezioni sul papabile successore di Benedetto XVI è emerso il nuovo Pontefice, stando a ciò che si sono detti nella congregazione i cardinali, deve essere giovane. Tra i sostenitori di questa proposta c’è il cardinale sudafricano Fox Napier, francescano 72enne, secondo cui il futuro Pontefice dovrà avere un’età compresa fra i 60 e 65 anni e dovrà provenire da una “Chiesa viva”, continuando nel solco delle riforme avviate da Papa Wojtila e da Benedetto XVI. “La nazionalita’ – ha affermato – non ha importanza. I cardinali italiani non hanno invece voluto rilasciare dichiarazioni ed alcuni, come il cardinal Sepe hanno risposto con una battuta: “Non ricordo piu’ niente”. Il cardinal Betori ha sottolineato che “si parla solo dentro, mentre il cardinal Poletto ha assicurato che “va sempre tutto bene” e non vi era nessuna notizia da dare. Il cardinale francese Barbarin ha infine sottolineato che vi e’ “bisogno di questo confronto. Ci stiamo conoscendo – ha riferito – stiamo fraternizzando”.
I cardinali che hanno l’arduo compito di nominare il nuovo erede al trono di San Pietro, si sono riuniti, questa mattina, nell’Aula del Sinodo, nella città del Vaticano, per dare il via ai lavori delle Congregazioni generali che aprono la strada al Conclave. I questi quattro giorni di preparazioni i porporati di riuniranno due volte al giorno. Infatti, oggi pomeriggio alle 17 è previsto un altro incontro. Nello specifico si tratta di riunioni a cui partecipano tutti i cardinali nel periodo di sede vacante, dove in genere cominciano a definirsi le prime cordate in vista dell’ingresso in Sistina, che vedono il Camerlengo cardinale Tarcisio Bertone e il decano del Collegio cardinalizio cardinale Angelo Sodano assumere ruoli-chiave, dovendone gestire il funzionamento. Tutto il procedimenti elettivo per il nuovo Pontefice è disciplinato dalla costituzione apostolica Universi Dominici gregis, emanata da Giovanni Paolo II nel 1996. Che, tra le tante disposizioni, accoglie anche le norme su come i cardinali dovranno vestire. D’ordinanza nel periodo di sede vacante sono la talare nera filettata e la fascia rossa, con zucchetto, la croce pettorale e l’anello.
Niente Angelus, è la prima domenica senza Papa. Benedetto XVI è al suo terzo giorno di clausura tra le mura di Castelgandolfo. Il nome di Ratzinger è scomparso dalle messe sia come Papa, sia in riferimento alla capitale come vescovo di Roma nella preghiera eucaristica. Intanto come annunciano le fonti del Vaticano, domani inizieranno le prime due congregazioni generali dei cardinali, elettori e non, oggi i parroci sono dunque alle prese con la nuova formula per le messe. Nella centralissima basilica di San Carlo al Corso, il rettore ha dichiarato: “Domenica rivolgeremo la nostra preghiera al collegio dei cardinali, nessun riferimento al Papa emerito”. Mentre nei luoghi dove il Papa è percepito in maniera più diretta e cioè in via della Conciliazione, la situazione, come hanno dichiarato i residenti e i commercianti della zona, è del tutto insolita. E’ strano non aver visto il Papa affacciarsi dalla sua finestra. Molti i pellegrini in visita, anche solo per la curiosità di vedere quella porta chiusa e quella finestra sbarrata. Lunghe code si sono formate però, davanti alle porte di San Pietro per visitare la chiesa delle chiese.