A Bruxelles arriva Benjamyn Netanyahu per un viaggio che era stato programmato da tempo ma che ora assume contorni molto diversi. Il primo ministro israeliano sbarca nella capitale belga per incontri con tutti i vertici dell’Unione europea arrivando da Parigi, dove ieri ha avuto un duro faccia a faccia con il presidente francese.
‘Anche se ancora non abbiamo un accordo, questo è quello che credo accadrà in futuro: la maggior parte dei Paesi europei sposterà le loro ambasciate a Gerusalemme, riconoscendola come capitale di Israele, e si impegneranno con forza, con noi, per sicurezza, pace e prosperità’, afferma il premier israeliano Benjamin Netanyahu, a Bruxelles, per partecipare ad una colazione informale con i ministri degli esteri Ue.
‘Per tremila anni Gerusalemme è stata la capitale degli ebrei, dai tempi di re Davide. Noi non abbiamo mai perso il collegamento alla nostra storia. Un collegamento che è stato negato dalle forme dell’Onu e dell’Unesco e dalle risibili decisioni che cercano di negare la verità storica’, dice il premier israeliano Benyamin Natanyahu a Bruxelles in conferenza stampa con l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini: ‘Gerusalemme è stata la capitale di Israele per gli ultimi sett’antanni. Quanto il presidente Trump ha fatto, è mettere i fatti sul tavolo. La pace è basata sul riconoscimento della realtà. Ora c’è uno sforzo dell’amministrazione Usa di portare avanti una nuova proposta di pace. Penso che dovremmo dare un’opportunità alla pace. Guardare ciò che viene presentato e vedere se si può andare avanti. Ma i palestinesi riconoscano lo stato ebraico e che Gerusalemme ne è la capitale.
‘Condanno nel modo più forte possibile tutti gli attacchi agli ebrei, in qualsiasi parte del mondo, incluso in Europa, e in Israele e verso i cittadini israeliani. Un aumento della violenza incendierebbe la regione e sarebbe un regalo agli estremisti e a quanti sono contrari a pace, sicurezza e vivere insieme’, così l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, in una dichiarazione congiunta col premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ribadisce la volontà di rispettare lo status internazionale di Gerusalemme.
L’Unione europea aumenterà il suo lavoro per iniziare a rilanciare il processo di pace, anche con i partner della regione, a partire da Egitto e Giordania, e con le due parti, Israele e Palestina, anche se sono tempi difficili’.
L’Alto rappresentante ha ribadito che per l’Unione europea la soluzione del conflitto è basata sulla formula dei due Stati, con Gerusalemme capitale di entrambe, e continueremo a rispettare l’accordo internazionale su Gerusalemme, fino a quando lo status di Gerusalemme sarà risolto dal negoziato tra le parti. La cosa peggiore che può accadere ora è l’escalation della violenza, prima di tutto nei luoghi sacri, ma anche nella regione e oltre, evidenzia il capo della diplomazia europea: ‘Esprimiamo nel modo più forte il nostro sostegno al lavoro che il re della Giordania sta facendo come custode dei luoghi sacri. Ho incontrato il ministro degli esteri giordano la settimana scorsa e so che condividiamo interessi per il mantenimento dei luoghi sacri, che siano il punto di riferimento per le tre religioni monoteiste’.
Il leader palestinese Abu Mazen è partito improvvisamente per il Cairo dopo una telefonata avuta con il suo omologo egiziano Al Sisi. Lo riporta l’agenzia Maan, aggiungendo che la partenza è legata ad un vertice a tre da tenersi nelle prossime ore nella capitale egiziana. Secondo Quds net, il terzo partecipante al vertice sarebbe re Abdallah di Giordania.
Intanto, la Camera bassa del Parlamento giordano ha votato oggi all’unanimità una mozione per chiedere di rivedere tutti gli accordi firmati finora con Israele, e in particolare il Trattato di pace del 1994, così come tutte le violazioni a questi trattati alla luce della decisione di Trump.
La decisione del presidente Usa Trump può ostacolare il processo di pace, ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, rispondendo all’inviata americana alle Nazioni Unite Nikki Haley, secondo la quale invece la scelta sposta la palla in avanti. Intervistato da Cnn, Guterres ha espresso soddisfazione per il fatto che il genero e consigliere di Trump, Jared Kushner, abbia incontrato israeliani e palestinesi per un nuovo piano di pace dopo anni di stallo nel processo, ma allo stesso tempo la decisione del presidente rischia di compromettere questi sforzi.
Netanyahu è stato sintetico: ‘Stiamo cercando di mettere a punto una nuova proposta di pace con il Segretario di Stato americano, dobbiamo dare una chance alla pace. Negli anni abbiamo cercato la pace con i palestinesi ma siamo sempre stati attaccati. Perché è stata attaccata l’idea di avere un nostro territorio, continuano a negarci il diritto di vivere e di esistere’.