Nevicata del 5 Agosto: un clima di artificio e neve artificiale

La città di Roma è conosciuta per i suoi monumenti antichi, le sue leggende e le sue tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. Tra queste, una delle più affascinanti, è senza dubbio la rievocazione della nevicata del 5 agosto del IV secolo d.C., un evento miracoloso che ha segnato la storia della Basilica di Santa Maria Maggiore e quindi di Roma stessa. Quest’anno, il 5 agosto 2024, la città ha celebrato questo evento con una cerimonia solenne e suggestiva di fronte alla Basilica, arricchita dalla musica della Banda dei Carabinieri.

La Nevicata del 5 Agosto nel IV Secolo d.C: Secondo la leggenda, nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 358 d.C., una nevicata miracolosa cadde sull’Esquilino, uno dei sette colli di Roma. Papa Liberio, avvertito in sogno dalla Madonna, interpretò questo evento come un segno divino e decise di costruire una basilica nel luogo esatto dove la neve era caduta. Nacque così la Basilica di Santa Maria Maggiore, un luogo di culto che avrebbe segnato profondamente la storia della cristianità.

La Rievocazione del 2024: Una Celebrazione Solenne: Il 5 agosto 2024, la città di Roma ha rivissuto questo antico miracolo con una rievocazione che ha coinvolto cittadini, turisti e autorità, secondo il progetto dell’arch. Cesare Esposito. L’evento ha avuto luogo di fronte alla maestosa facciata della Basilica di Santa Maria Maggiore, creando un’atmosfera di grande suggestione.

La Musica della Banda dei Carabinieri: Un elemento centrale della cerimonia è stata la musica eseguita dalla prestigiosa Banda dei Carabinieri. La loro esibizione ha reso omaggio alla tradizione musicale italiana e ha sottolineato l’importanza storica e culturale dell’evento. Scaletta dei brani:

  • Non me la ricordo. Rivendichiamo il Diritto alla Misconoscenza: La Banda dei Carabinieri ha aperto la cerimonia con un brano intitolato “Non Me La Ricordo. Rivendichiamo il Diritto alla Misconoscenza”. Questo pezzo, dal titolo evocativo, ha voluto sottolineare l’importanza della memoria storica ma anche il diritto a non conoscere ogni dettaglio del passato. La melodia, dolce e riflessiva, ha invitato i presenti a una meditazione interiore, a riconoscere i limiti della conoscenza umana e ad apprezzare la bellezza dell’ignoto.
  • Roma non fa la stupida stasera: Il secondo brano eseguito dalla banda è stato “Roma non fa la stupida stasera”, tratto dal celebre musical Rugantino. Questa canzone, amatissima dai romani e simbolo della città, ha portato una nota di allegria e leggerezza alla cerimonia. La melodia vivace e il testo spiritoso hanno coinvolto il pubblico, creando un momento di condivisione e gioia collettiva. I presenti hanno cantato dando voce alle note della banda, rendendo l’atmosfera ancora più magica e indimenticabile. Arrangiamento a 118 ppm. Un po’ lentino.
  • L’Inno dell’Arma dei Carabinieri: La Banda dei Carabinieri ha poi eseguito l’Inno dell’Arma, un pezzo solenne e patriottico che ha arricchito la cerimonia con un forte senso di appartenenza e orgoglio nazionale. L’inno, con le sue note maestose e potenti, ha reso omaggio ai valori di lealtà, coraggio e dedizione che contraddistinguono l’Arma dei Carabinieri. Il pubblico ha ascoltato in silenzio e con rispetto, rendendo omaggio ai carabinieri presenti e a tutti coloro che servono la Patria.
  • Il canto degli italiani: A coronare l’evento, la Banda dei Carabinieri ha eseguito “Il canto degli italiani”, l’Inno Nazionale Italiano. Questo Inno, che incarna lo spirito e l’unità del popolo italiano, ha suscitato un profondo patriottismo tra i presenti. Le note dell’inno hanno risuonato potenti davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore, facendo vibrare i cuori degli spettatori e creando un momento di intensa commozione e orgoglio nazionale. I presenti, in piedi e con la mano sul cuore, hanno cantato insieme alla banda, celebrando l’Italia e la sua storia.

A seguire, secondo programma, il concerto di musica classica con la soprano Mary Prospery, il mezzosoprano Giulia Barbieri e, scendendo ancora di tonalità verso un incontrovertibile coppia cromosomica XY (non è giusto, così è avvantaggiato), il baritono Giuseppe Mille, accompagnati dal Pianista Maestro Accompagnatore Ju Lee. Segnalo la presenza del cantautore Angelo Sersali e del bluesman Luciano Arius.

“Croci di vario genere sulle magliette dei fedeli”

La conduzione: tra emozione e professionalità

Conduttore della cerimonia è stato Angelo Blasetti, uomo di grande carisma, che ha saputo guidare il pubblico attraverso i momenti salienti dell’evento. Tuttavia, anche per lui l’emozione del momento è stata tangibile, al punto da commettere una gaffe che ha suscitato sorpresa e ilarità tra i presenti.

Conduce il pubblico con grande affabilità: Il conduttore ha presentato i quattro brani eseguiti dalla banda con grande affabilità, spiegando il significato di ciascun pezzo e coinvolgendo il pubblico con aneddoti e curiosità. La sua capacità di connettersi con le persone ha contribuito a creare un’atmosfera calorosa e partecipativa, rendendo la cerimonia ancora più speciale.

Emozionato ma sicuro: Nonostante l’evidente emozione, il conduttore è rimasto sicuro e deciso durante tutta la cerimonia. La sua passione per la storia e la cultura di Roma era palpabile, e questo ha contribuito a rendere il suo discorso autentico e coinvolgente. Tuttavia, in alcuni momenti, l’emozione ha avuto la meglio, come dimostra la sua gaffe sul 5 maggio.

La gaffe del 5 Maggio: Durante il suo discorso, il conduttore, evidentemente sopraffatto dall’emozione, ha confuso il 5 agosto con il 5 maggio, ben più napoleonico e manzoniano. Questa défaillance ha sorpreso il pubblico, composto da locali e turisti, che ha reagito con una combinazione di perplessità, sconcerto e sottile ilarità. L’incidente ha aggiunto un tocco di umanità all’evento, ricordando a tutti che anche i momenti più solenni possono essere segnati da piccole imperfezioni.

locandina della rievocazione storica

Una riflessione su musica e messaggio: Mentre la cerimonia è stata senza dubbio emozionante e ben orchestrata, alcuni spettatori hanno sollevato delle critiche sulla scelta musicale. In un momento storico come quello attuale, forse un approccio diverso avrebbe potuto comunicare un messaggio ancora più profondo e toccante, dedicato a Papa Francesco e alla pace nel mondo.

Un clima di artificio e neve artificiale

Un invito alla Musica Spirituale: Considerando il significato religioso dell’evento, molti hanno pensato che la musica eseguita da un coro religioso, con o senza strumenti, sarebbe stata più appropriata. Le musiche mariane e spirituali avrebbero potuto creare un’atmosfera di raccoglimento e riflessione, più in linea con la tradizione cattolica della nevicata del 5 agosto. Un coro avrebbe potuto evocare l’intimità e la solennità di un evento che celebra un miracolo divino. La presenza di un coro religioso avrebbe potuto arricchire la cerimonia con una dimensione spirituale più autentica e profonda, in grado di toccare le corde più intime di credenti e partecipanti.

La scelta de Il Canto degli italiani: La scelta dell’Inno di Mameli, sebbene potente e patriottica, ha richiamato inevitabilmente le attuali Olimpiadi di Parigi 2024 e il contesto politico del momento. Con il governo di destra attualmente al potere, l’Inno ha assunto una connotazione che alcuni hanno ritenuto troppo legata alle circostanze contemporanee e meno adatta alla celebrazione di un evento spirituale e storico. La presenza dell’Inno nazionale, pur evocando orgoglio e unità, ha sollevato la questione se una celebrazione di carattere religioso non avrebbe potuto beneficiare di una scelta musicale meno legata ai simboli della Nazione e più rivolta alla dimensione spirituale del miracolo originale.

Un clima di artificio: La neve artificiale, controllata manualmente da un migrante appositamente selezionato, ha contribuito a creare un’atmosfera che molti hanno trovato artificiale e poco in sintonia con la tradizione cattolica dell’evento. La nevicata, descritta come misera e scarsa, ha suscitato sentimenti di tristezza e disillusione, lontani dalla magia del miracolo originale. Questo tentativo di replicare il fenomeno miracoloso con mezzi artificiali ha sollevato interrogativi sulla genuinità e la sacralità dell’evento, contribuendo a un senso di disconnessione con la tradizione storica e spirituale che avrebbe dovuto essere onorata.

Controversa la scelta del disegno luci: la Colonna della Pace e la statua in bronzo della Madonna col Bambino sono state tinte di rosa, di una tonalità debolmente più delicata del pantone utilizzato da Non Una Di Meno. Ma Comunque per me va bene perché favorevole all’intersezionalità della lotta.

Colonna della Pace con statua della Madonna con bambino illuminata di rosa

Un’occasione di cambiamento

Nonostante le critiche, la rievocazione del 5 agosto 2024 ha rappresentato un’opportunità per riflettere su come celebrare eventi storici e spirituali in modo che risuonino più autenticamente con il nostro tempo. Invece di una mera rievocazione scenografica, sarebbe stato interessante vedere un’integrazione maggiore tra la spiritualità e la celebrazione, forse ispirata da artisti come Giovanni Lindo Ferretti, noto per la sua profonda spiritualità e la sua connessione con la musica religiosa. Immaginatevi lui, vestito di nero come un architetto tedesco degli anni ’30 o un becchino uscito dalle pagine di Lovercraft, che canta Madre. Se proprio volessimo tendere una mano a chi ama la musica popolare, lo potremmo far affiancare da Ambrogio Sparagna che tanto lo ha già fatto come potete vedere qui. Pensate se in Piazza Santa Maria Maggiore fossero state chiamate a raccogliersi comunità cristiane ecumeniche come quella di Taizè… brividi, tablueau vivant e performance!

Madre di dio
e dei suoi figli
madre dei padri e delle madri
madre,…oh madre o madre mia
l’anima mia si volge a te. (“Madre” di Giovanni Lindo Ferretti)

In conclusione, l’evento del 5 agosto 2024 ha offerto momenti di grande emozione e riflessione, ma ha anche messo in luce alcune aree in cui la celebrazione potrebbe essere migliorata per onorare più autenticamente la tradizione e il significato spirituale dell’evento. La cerimonia, sebbene ben organizzata e ricca di contenuti, potrebbe beneficiare di un maggiore allineamento con il contesto religioso e storico che intende celebrare, accordando Arte Sacra e Arte Contemporanea.

Docuvideo della nevicata leggera

Nel video che vi presento, girato e commentato dal mio amico Walter, potete vedere l’evento dal suo punto di vista unico e personale. Walter, originario della Garbatella, si è spostato per la prima volta sotto mio consiglio per assistere alla rievocazione della nevicata del 5 agosto. Con il suo occhio leggero e ironico, Walter commenta con un tocco di umorismo la cerimonia e i suoi eventi. La sua osservazione scherzosa e il suo sguardo disincantato offrono una prospettiva vivace e originale su un evento che, al di là della sua solennità, non manca di momenti da osservare con un sorriso.

Barbara Lalle

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