Nicola Porro, conduttore di Quarta Repubblica, il programma di Rete 4, non risparmia nessuno e liquida ogni possibilità di candidarsi al Campidoglio. “Non ci penso proprio. Cominciamo a dire che la possibilità non esiste e che non sono interessato a candidarmi. Ma ti pare che una città così complessa come Roma può essere guidata da un giornalista?”, risponde alle colonne del Foglio che gli chiede conto dell’indiscrezione circolata negli ultimi giorni e, nella risposta, sembra quasi cogliersi una frecciata a Massimo Giletti, altro papabile candidato per Roma.
Per Porro il centrodestra sta cercando nomi tra i palinsesti, “perché gli mancano i competenti. Quando sono a corto di buoni amministratori – ecco un’altra frecciata – cercano tra i giornalisti”. Il conduttore non boccia solo la candidatura nella Capitale, ma anche la possibilità di lasciare tutto per prendere le redini di Forza Italia, magari in un direttorio, altra ipotesi delle ultime settimane. Il punto è che a suo dire il partito andrebbe “azzerato del 90 per cento della classe dirigente. Andrebbero tutti cacciati. Forza Italia non esiste senza Silvio Berlusconi. Tolto lui, c’è il nulla”.
Porro non lesina critiche neppure su Matteo Salvini: “L’annuncio della svolta liberale mi sembra una gigantesca minc***ta. Non basta evocarla per farla”. L’unica a essere salvata dai giudizi di Porro è lei: Giorgia Meloni: “Berlusconi e Salvini sono empatici mentre lei è umana. Spontanea. È una qualità unica”. Insomma, la sua personalissima corona, Porro, la posa sul capo della leader di Fratelli d’Italia.