Pericolosissime per l’igiene, dunque meglio evitarle. Si tratta della classica stretta di mano, il gesto di saluto più utilizzato da noi occidentali. Molto meglio seguire l’esempio degli orientali, dicendosi “Ciao” con un inchino. Il consiglio arriva da Nathan Wolfe, virologo dell’universita’ di Stanford e autore del libro appena pubblicato ‘The Viral Storm’ (‘La tempesta virale’).
“Dovremmo consigliare una stretta molto piu’ sicura – spiega l’autore al Sunday Times – ad esempio limitandosi a toccarsi i gomiti o ricorrendo agli inchini come in Giappone. Questo limiterebbe la diffusione degli agenti infettivi quanto altre misure come starnutirsi nel gomito invece che in mano”.
L’autore, che e’ stato anche consulente degli sceneggiatori del film ‘Contagion’, cita le ultime ricerche sulla resistenza dei virus influenzali, che hanno dimostrato che questi possono resistere fino a 24 ore su superfici come maniglie, telecomandi o teiere.
La proposta sembra avere gia’ attecchito in Gran Bretagna, dove secondo un sondaggio tre quarti delle persone ha diminuito il numero di strette di mano: “Certo, limitare cosi’ tanto i contatti potrebbe aiutare a diminuire i contagi, cosi’ come vivere sotto una campana di vetro – commenta Paolo Villari, segretario generale della Siti, la Societa’ italiana di Igiene che tra due giorni a Roma celebra la dodicesima Conferenza nazionale di Sanita’ Pubblica – credo che sia meglio puntare su altre forme di prevenzione, come il lavarsi spesso le mani, ugualmente efficaci ma che preservino le relazioni umane”.