Nigeria: gli stupratori saranno castrati, i pedofili condannati a morte

In seguito all’aumento vertiginoso di casi di stupro nel corso degli ultimi mesi in Nigeria, lo stato di Kaduna ha varato una nuova durissima legge per punire questo tipo di reati. Il governatore ha ufficialmente diramato la legge per punire chi si macchia del reato di stupro e di pedofilia che prevede che chiunque violenti un bambino al di sotto dei 14 anni si troverà ad affrontare la pena di morte, mentre per lo stupro di una persona adulta la punizione sarà la castrazione fisica.

La legge prevede anche la rimozione delle tube di Falloppio nelle donne in caso di stupro di minore di 14 anni. In precedenza gli stupratori affrontavano fino ad un massimo di 21 anni di carcere, mentre chi violentava minori poteva essere condannato al carcere a vita.

Il governatore dello Stato Nasir Ahmad el-Rufai ha ammesso che queste misure drastiche sono state messe in atto per cercare di proteggere i bambini e le donne da questo tipo di crimine, che è in preoccupante aumento. I casi denunciati di violenza sessuale in Nigeria hanno avuto un enorme incremento durante i mesi di restrizioni relative al Covid-19, con i gruppi di difesa dei diritti delle donne che hanno richiesto a gran voce punizioni più dure nei confronti degli stupratori.

La situazione è così grave che lo scorso giugno in un forum tra i vari stati della Nigeria è stata dichiarato lo Stato di Emergenza proprio in seguito all’aumento di violenze sessuali nei confronti delle donne.

Il fenomeno è così dilagante che secondo uno studio dell’Unicef, il 25% delle femmine ed il 10% dei maschi in Nigeria è vittima di violenze sessuali prima dei 18 anni. La legge introdotta in Kaduna è quella con le condanne più dure rispetto agli altri stati in Nigeria, il paese più popoloso dell’Africa.

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