Inaugurato dalla Presidente del Consiglio Meloni, sabato 21 settembre, è iniziato il G7 di Siracusa dedicato all’Agricoltura e alla Pesca ma, invece di essere un incontro per provare, almeno, ad affrontare i problemi che incontrano questi due settori, sembra più un carnevale fuori stagione.
Non vi è, infatti, nemmeno un accenno alle politiche agricole che, come Regione Siciliana e come Paese, dovremmo avviare per produrre cibi di qualità, fare fronte alla siccità e allo spreco di acqua dolce, favorire l’agricoltura biologica e i piccoli agricoltori assediati dalle banche e dai grandi gruppi di distribuzione alimentare.
Invece, tutto il forum asseconda le multinazionali e i grandi marchi di distribuzione alimentare che massimizzano i profitti a scapito della qualità del cibo, dei diritti dei lavoratori nell’agricoltura e continua ad attuare metodi di produzione e di allevamento che avvelenano l’ambiente e desertificano i suoli.
Le politiche comunitarie e nazionali sull’agricoltura, in nessun modo messe in discussione in questo vertice, sono strutturate per schiacciare i piccoli produttori e pescatori, in quanto favoriscono gli allevamenti intensivi, le monoculture, le grandi aziende agricole e le flotte di vere e proprie navi da pesca. Tanto più che il governo Meloni, con il cosiddetto Piano Mattei per Africa, hanno dato sostanzialmente via libera alla produzione delocalizzata di agrumicoltura, olivicoltura e ortaggi, devastando sia le nostre economie, sia quelle africane.
Insomma, nessun ripensamento o discontinuità rispetto alle devastazioni ambientali di questi anni o alla realizzazione di misure concrete contro il cambiamento climatico. Si continua ad affidare al mercato e ai grandi capitali il destino e la qualità della nostra alimentazione e della salvaguardia del nostro mare e dei nostri terreni. Come affidare le pecore al lupo.
Di fronte alla miopia politica e all’ irresponsabilità opportunistica delle classi dirigenti occorre, perciò, contestare questo G7 e per questo ci appelliamo a tutte le cittadine e i cittadini, in primis agli agricoltori e ai pescatori, per difendere i nostri territori e il nostro mare, per costruire un reale sistema che valorizzi il loro prezioso lavoro, per favorire il ritorno dei giovani in agricoltura e nella pesca, per salvaguardare le zone interne la svuotamento demografico, per implementare realmente le coltivazioni biologiche in relazione positiva con i terreni e per promuovere la tutela dell’ambiente.
Per salvare l’agricoltura e la pesca siciliana e creare lavoro buono, è evidente, occorrono cospicui investimenti ed è quindi necessario indirizzare le enormi risorse destinate agli armamenti, alla militarizzazione della nostra Isola e alla costruzione del Ponte sullo stretto per incentivare economicamente il mondo agricolo, della pesca e per la messa in sicurezza, preventiva e precauzionale, del nostro territorio dai repentini cambiamenti climatici sempre più devastanti e costosi
Per approfondire questi temi e avanzare delle proposte alternative abbiamo organizzato un’iniziativa al latere del forum: CONTRO IL G7 A SIRACUSA. Dalla protesta alla proposta, martedì 24 settembre 2024 dalle ore 18.30 presso i villini accanto a piazzale Marconi.
All’incontro interverranno Antonio Palumbo, Sindaco di Favara, che parlerà della gestione pubblica dell’acqua e dell’esperienza di AICA, Gianni Fabbris, Presidente onorario AltrAgricoltura e Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare all’Assemblea del COAPI e Alfio Furnari, autore del libro “L’agricoltura sostenibile in Sicilia”. Gli interventi saranno coordinati e introdotti dalla segretaria provinciale di Siracusa, Alessandra Cappello.
Il 28 settembre invece invitiamo tutte e tutti a partecipare al Corteo conclusivo per dare forza e gambe ad un’altra agricoltura e pesca possibile e ormai indispensabile per la sopravvivenza del nostro Pianeta.
Alessandra Cappello, Responsabile regionale ambiente Sicilia
Nicola Candido, Segretario regionale Sicilia
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea