‘No’ alle Olimpiadi, ‘Sì’ alla valorizzazione dell’Olimpica di Roma…

 

‘L’Olimpica’, come tutti la chiamano, non esiste perchè è un concetto, un’astrazione, una strada metafisica,   principale opera infrastrutturale inaugurate nella Capitale che si preparava ad ospitare le Olimpiadi del 1960, dalle quali ha preso il nome prima di prendere il posto nella testa dei romani. Fu concepita come un lungo asse di scorrimento che doveva collegare sul versante occidentale della città gli impianti del Foro Italico e del Flaminio con quelli dell’ Eur, passando per la cosiddetta ‘Valle dell’Inferno’, villa Doria Pamphilj. Ma l’Olimpica non è la sola opera infrastrutturale creata per quelle mitiche Olimpiadi, visto che si realizza ad una quota differente un’altra strada ad essa collegata, Corso Francia.  Collegata al Flaminio da un viadotto lungo un chilometro da viale Pilsudski a ponte Flaminio.  I Giochi del 1960 significano anche per la capitale l’arrivo dei sottopassi: quelli del lungotevere, Arnaldo da Brescia e Michelangelo, quello di corso d’Italia fino a piazza Fiume. Questo cappello giornalistico mi consente di parlare dei sottopassi, dei patrimoni artistici a cielo aperto, dell’inefficienza amministrativa,  e del modo di rivalutare artisticamente gli spazi nascosti. Con l’esplodere del fenomeno del ‘graffito’, nelle sue varie manifestazioni che spaziano dal semplice vandalismo alla ‘mural art’, si rendono  necessari interventi di protezione delle superfici architettoniche, che nel caso particolare dei monumenti richiedono una approfondita conoscenza dei materiali da proteggere,  e dei prodotti da applicare. Per la rimozione di un graffito si deve pensare ad una protezione passiva con gli antiscritta. Prendiamo in considerazione solo gli antiscritta sacrificali, ovvero quelli che, al momento della rimozione del graffito che è stato eseguito, vengono rimossi in parte o totalmente, e quindi devono essere nuovamente riapplicati. Sono quelli utilizzati nel restauro monumentale proprio perché reversibili. Invece, gli antiscritta permanenti sono costituiti da resine reticolanti e irreversibili che costituiscono uno strato omogeneo e resistente che non viene penetrato dal graffito.  Con il termine ‘graffito’ si è ormai perso il significato originale di pittura murale eseguita con una punta di ferro su una superficie opportunamente intonacata,  in modo che ad uno strato si sovrappongono uno o più strati di colore diverso.   Sono comprese invece tutte le scritte ed i disegni eseguiti nella stragrande maggioranza con vernici, in particolare spray, e pennarelli. Chiarisco che le verniciature con flatting trasparente, che non consentiva di toccare le pareti dei monumenti proteggendoli dai writer,  era stata assicurata dall’amministrazione comunale di Roma. Cosa di fatto non avvenuta come dimostrano le foto scattate a Corso Francia:

20160921_103059  20160921_103013 20160921_103040

A questo punto ricordo l’iniziativa culturale del pittore Gilberto Di Benedetto,  in arte Hypnos, che potrebbe aprire nuove prospettive nel panorama urbano di Roma,  ripulendo i sottopassaggi della Capitale ed affidando il loro restyling a giovani artisti. L´iniziativa si propone di aprire nuove prospettive nel panorama urbano di Roma  ripulendo i sottopassaggi della Capitale ed affidando il loro restyling a giovani artisti desiderosi di mettersi all´opera mostrando il proprio talento.  Una galleria d’arte giù nelle viscere della terra. Molti dei  sottopassaggi  romani sono  fogne  a  cielo  aperto e  trasformarli in  luoghi  d’arte,  e  di  eventi  culturali,  valorizzerebbe  il  territorio   aiutando i  giovani  artisti  a  farsi  conoscere rendendo un  servizio  al  territorio. L’arte e’  anche  un  mezzo  democratico per  dare messaggi sociali, ed  e’ un  mezzo  per  farci  pensare  e  andare oltre. Una medicina  dell’anima.   L’arte di strada, ricordiamo,  ha le proprie motivazioni personali, che possono essere molto varie. Alcuni la praticano come forma di arte che rivendica le strade e le piazze,  e molto frequentemente, nell’arte di strada, si fa una contestazione contro la società o contro la politica. Altri più semplicemente vedono le città come un posto in cui poter esprimere il loro  senso vandalico.  L’arte di strada offre  la possibilità di avere un pubblico vastissimo, spesso molto maggiore di quello di una tradizionale galleria d’arte. Di Benedetto pensa alla regolamentazione  della  Street Art,  con luoghi  autorizzati  da  recuperare al  territorio.  Questa sarebbe  una  risposta  democratica e  civile alle  esigenze espressive  degli artisti  della  Street  Art. Necessario identificare e  mappare tutte  le  aree di sottopasso in  stato  di  degrado  a Roma,  di  concerto  con l’assessorato  competente e  con  i  presidenti  dei  municipi. Allego una foto che può servire ad esempio:

gilberto

Interessante potrebbe essere, e lo dico da ‘cronista romantico’,  realizzare un ‘Tunnel dell’amore’,  in cui sarà possibile, e lecito, lasciare scritte e disegni che sanciscano,  nelle motivazioni originarie, un imperituro amore. Non lucchetti dell’Amore, di Ponte Vecchio a Firenze, ma disegni d’Amore dei sottopassi di Roma…

Moreno Manzi

Circa Redazione

Riprova

Il generale Luciano Portolano nuovo Capo di Stato Maggiore della Difesa

Il Cdm, su proposta del ministro Guido Crosetto, ha deliberato la nomina del generale Luciano …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com