ROMA. Per tutta la durata del Giubileo la no-fly zone sarà estesa a tutta la città di Roma. E chi dovesse violare lo spazio aereo capitolino potrebbe venir abbattuto. Ad annunciarlo è il prefetto della capitale, Franco Gabrielli, spiegando che grazie a Enac ed Enav “è stato ampliato l’ambito della cosiddetta no-fly zone”. Il Notam, ossia la comunicazione che viene fatta a tutti quelli che utilizzano lo spazio aereo, “indica che ci sono alcune zone della capitale, praticamente in tutta la città, che sono interdette al volo aereo” dal 8 dicembre fino alla fine del Giubileo. Gabrielli ha però aggiunto che l’obiettivo è di far sì che “le persone per bene non affollino i cieli”, anche se “ha assolutamente poca incidenza su chi ha un’intenzione negativa”.
Nell’ipotesi in cui determinati velivoli dovessero minacciare il cielo di Roma, siano droni o ultraleggeri, “queste interferenze verranno gestite anche con l’ipotesi dell’abbattimento, ovviamente quando le condizioni lo favoriranno”, evidenzia il Prefetto. “Se l’intercettazione avverrà in un contesto che lo consentirà arriveremo anche a questo tipo di soluzione”, ha aggiunto Gabrielli spiegando che “stiamo potenziando il sistema di intercettazione, cioè un sistema radar che ci consenta di verificare la presenza di questi velivoli non autorizzati in maniera preventiva, con i limiti che sono propri delle tecnologie perchè sotto una certa quota anche i radar di terra non riescono a vedere”. Per Gabrielli, lo sforzo che ora bisogna compiere è “uno sforzo di intelligence di polizia per provare a intercettare preventivamente i soggetti che hanno intenzione di nuocere attraverso l’utilizzo di questi mezzi”.
Il Prefetto non ha poi negato del tutto la possibilità di un attacco. L’Italia e Roma, ha detto, “possono essere oggetto di una minaccia per molti aspetti indefinita, come ci ha insegnato esperienza parigina”, ma “i cittadini devono continuare a vivere la loro vita, mentre le istituzioni devono realizzare una cornice di sicurezza in una situazione in cui il ‘rischio zero’ non esiste”. Bisogna quindi evitare di cadere in isterismi inutili anche perché “di messaggi, allarmi e sollecitazioni ne avremo in quantità industriale, perché rispondono anche agli interessi di chi vuole creare confusione e puntare a obbiettivi anche più sofisticati”. In questo momento, conclude Gabrielli, “non serve evidenziare le criticita’ del sistema ma mantenere raziocinio e sangue freddo, pur senza sottovalutare nulla”.