‘Non è l’Arena’, tra Sallusti e Sgarbi

Nell’ultima puntata messa in onda su La7 da ‘Non è l’Arena’ si è trattato dei recenti avvenimenti all’università La Sapienza di Roma, che da martedì 25 ottobre è finita al centro di diverse polemiche a causa della carica della polizia contro dei manifestanti all’interno dell’università stessa, per questo è stata indetta un’occupazione simbolica tra 30 e 31 ottobre. A commentare i fatti anche Vittorio Sgarbi ed alcuni studenti sul posto.

“A me fa ridere il vittimismo di chi continua a parlare. Oggi sono al governo e si lamentano di non poter dire niente, noi siamo stati manganellati”: uno studente de La Sapienza, dove fino a qualche giorno fa era in corso un’occupazione contro il governo a seguito di alcuni scontri con la polizia, ha parlato in questi termini a Non è L’Arena, in collegamento con Massimo Giletti su La7. “I nostri convegni vengono quotidianamente bloccati dalle istituzioni, se vado a fare un’assemblea nelle scuole sull’educazione sessuale mi viene bloccata dai genitori anti gender”, ha continuato lo studente. Che poi ha lanciato una pesante accusa: “La presidente del Consiglio Meloni mentre dichiarava che è importante mantenere la democraticità delle proteste e delle contestazioni faceva manganellare degli studenti e delle studentesse che avevano uno striscione”.

“Sinceramente questo vittimismo da parte di chi continua a propagandare la propria idea di mondo, che è violenta e fascista, mi fa sorridere”, ha continuato il giovane. Che poi è stato interrotto da Alessandro Sallusti, anche lui ospite della trasmissione: “Fascista sei tu che vuoi impedire a qualcun altro di esprimere la propria idea”. “C’è un problema strutturale di fondo”, ha insistito il ragazzo, che ha definito l’associazione Azione universitaria come “un’associazione che propaganda odio e violenza”.

“Sei tu che propagandi odio”, ha controbattuto allora il direttore di Libero. “Se io ieri a Roma fossi andato col mio fidanzato dove hanno appeso la foto di Mussolini probabilmente mi avrebbero picchiato perché si sarebbero sentiti legittimati da questo governo”, ha detto ancora lo studente. Sallusti a quel punto ha perso la pazienza: “Ma che ca**o dici?”.

Il dibattito in studio si è fatto acceso tanto da far perdere le staffe al critico d’arte, che ha anche confuso i suoi interlocutori: “Stai zitto, sto parlando io“. Nonostante a parlare fosse stata chiaramente una ragazza, durante il collegamento le voci si erano chiaramente sovrapposte, ma l’avversario dialettico di Sgarbi non ha perso l’occasione per mandare una stoccata: “Sono donna…“.

Oltre il piccolo errore dettato dalla foga di Sgarbi, il nocciolo della discussione era tutt’altro: per il critico d’arte la manifestazione degli studenti, volta a bloccare l’intervento di un quasi deputato sarebbe il vero atto fascista: “Il convegno non c’è stato, l’avete bloccato voi. Capezzone non ha parlato. La polizia non l’ha chiamata la Meloni ma la vostra rettore“.

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