Non esiste più il governo Schifani, ma soprattutto non esistono più la democrazia e il rispetto per il bene comune

Quanto accaduto ieri ci preoccupa, non solo per l’instabilità politica di un governo regionale asservito a una maggioranza apparente e concentrata solo sull’ardua impresa di regolare i suoi conti interni, ma soprattutto per l’ulteriore furto di democrazia e per l’ennesimo grave gesto di irresponsabilità, perpetrati dalle destre ai danni della Sicilia.

Le province sono, infatti, organi indispensabili di governo del territorio, spazzati via dalla propaganda irresponsabile di chi ha cavalcato l’antipolitica per meri fini elettorali. 

Un errore sempre gravissimo che inganna nel presente e determina disastri nel prossimo futuro.

Lo abbiamo visto dal degrado delle strade che collegano i Comuni della nostra area metropolitana, dall’abbandono degli istituti scolastici e dall’assenza di servizi importanti per le persone e il territorio, quanto fosse importante il livello provinciale di amministrazione della cosa pubblica.

Riteniamo, inoltre, che con una crisi verticale della partecipazione democratica e con una rappresentanza politica sempre più lontana dalla vita reale, garantire ai cittadini e alle cittadine il diritto di voto per eleggere i consigli provinciali e gli organi esecutivi di governo, sarebbe dovuto essere un atto di minima civiltà democratica, un atto dovuto.

Invece, purtroppo, le destre fanno il loro dovere e cancellano la democrazia e un provvedimento – di gran lunga migliorabile ma per noi necessario – solo per difendere privilegi, misurare le forze all’interno del centrodestra e continuare a trattare la politica come il loro affare privato.

Ancora una volta scelte e comportamenti sconcertanti.

Sinistra Italiana non può che unirsi alla richiesta di immediate dimissioni del presidente Schifani, brutalmente sfiduciato dalla sua maggioranza, con la consapevolezza che l’opposizione a queste destre va costruita nella società e attraverso una proposta politica di integrale e radicale rottura con le pratiche e il modello sociale proposti da un centrodestra incapace di governare anche quando stravince le elezioni.

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