Le scene dei manifestanti che tentano di assaltare i palazzi istituzionali, sono uno schiaffo ai centotrentamila morti per la pandemia e per l’intero Paese, per non parlare di quanti si sono ammalati e portano ancora addosso i segni della sofferenza. La capitale d’Italia per un giorno è stata ostaggio di un gruppo di facinorosi che ha saputo aggregare intorno a sé migliaia di persone. La risposta della polizia è apparsa debole e inadeguata e altrettanto non all’altezza del suo compito appare il Ministro degli interni. Assaltare la sede della CGIL è stato un atto intollerabile che rende bene l’idea di come si sia ormai superato il livello di guardia. Da mesi le forze politiche che formano la maggioranza di governo e quelle di opposizioni si azzuffano, anziché confrontarsi, sull’obbligo del green pass. Spesso alimentano, per ragioni di consenso elettorale, quelli che rifiutano il vaccino fomentandone il disagio che in molti casi sfocia nella protesta di piazza. Decidere di non vaccinarsi è un diritto almeno fino a quando non venga imposto l’obbligo per legge. Ma in una situazione di emergenza sanitaria come quella che abbiamo vissuto da due anni a questa parte e ancora la viviamo, potrebbe prevalere il diritto di chi non vuole ammalarsi e quindi ha deciso di vaccinarsi. L’unico rimedio, come la scienza ci ha spiegato, per uscire fuori dal tunnel. La manifestazione di Roma ha lasciato un segno indelebile e le cause non vanno solo ricercate nelle azioni di quattro facinorosi, ma anche ne non saper ascoltare le ragioni di quanti, per paura del vaccino, perché portatori di patologie che ne rendono incompatibili l’assunzione, che spesso non vengono assistiti e supportati psicologicamente dai medici di base, che dovrebbero avere il senso civico e professionale di spiegare ai propri assistiti gli effetti, ma il più delle volte non avviene, anzi se ne lavano le mani come Ponzio Pilato. Intanto, mentre scriviamo, altre manifestazioni si sono annunciate per i prossimi giorni e per questo bisogna prepararsi e mettere a punto dispositivi di sicurezza adeguati che rendano possibile manifestare pacificamente il proprio dissenso. Tocca alla politica fare chiarezza e impartire direttive precise alle forze dell’ordine che sono in piazza e pagano il prezzo più alto in caso di scontri. Ma soprattutto bisogna abbassare i toni di una polemica a volte inutile, ridicola e pretestuosa, finalizzata spesso alla ricerca del mero consenso e senza una valutazione di eventuali effetti negativi per il Paese. Siamo alla fine del tunnel ed inizia una fase delicatissima per quello che ci stiamo lasciando dietro e ancor più per quello che ci attende. E’ il momento della riflessione e della ripresa e non può esserci spazio per coloro che attaccano la democrazia. Non sono più tollerabili comportamenti ambigui né ci deve essere posto per false promesse. Ciascuno di noi deve fare la propria parte, assumersi le proprie responsabilità al di là di ogni interesse personale e di una pericolosa ricerca del consenso ad ogni costo. Dalla pandemia si esce tutti insieme.
Andrea Viscardi