“NON SI SA COME’, al Teatro Di Tor Bella Monaca, fino al 5 maggio

In scena al Teatro Di Tor Bella Monaca di Roma da martedì 03/05 e fino a Giovedì 05/05, con la compagnia Foxtrot Golf l’ ultima pièce compiuta del grande romanziere Luigi Pirandello“Non si sa come” con la regia e
l’interpretazione di Francesco Branchetti nel ruolo di Romeo Daddi e con Annalena Lombardi, Isabella Giannone, Luca Negroni e Andrea Zanacchi.
“Non si sa come” viene interpretata per la prima volta al Teatro Argentina nel 1935 in pieno regime fascista dalla compagnia Ruggero Ruggeri, la trama dell’opera si ispira alle Novelle “Il Gorgo”(1913), “Cinci”(1932) e “La realtà del
sogno”(1914).
Secondo Pirandello, l’uomo non possiede una unica personalità immutabile, ma molteplici attraverso quella che lui chiama frantumazione dell’Io, ricordiamo di essere nel periodo della psicoanalisi di Freud, motivo per il quale osserviamo come l’autore Pirandello sottrae la cosiddetta maschera ai suoi personaggi portati all’esasperazione di se stessi, provando a dimostrare che in realtà è quella la loro vera entità.
Lo spettacolo diviso in tre atti comincia con il timore degli amici più cari di Romeo Daddi e della moglie Bice che non comprendono gli illogici comportamenti del loro amico e marito. Sono preoccupati che lui stia impazzendo, sospettando un tradimento da parte della moglie, ma Romeo proverà a convincerli del contrario spiegandogli che in realtà lui non è pazzo emnon è mai stato lucido e presente a se stesso come in quel momento, il protagonista inizia una seduta freudiana: “…vorrei sapere tra voi chi ha detto che sono pazzo?…un cieco non vede la luna, ma sa che c’è…vogliamo spiegare a chi ci spiega?….vestirsi pesante, poi si suda…”
Esponendo certi penieri ai suoi amici il Daddi rievoca una colpa sommersa in un passato lontano e a tutti segreta, è l’omicidio di un giovane, questo avviene durante una rissa tra ragazzi cominciata per caso. Un delitto di cui l’uomo non
sente colpa ed è accaduto “non si sa come”, ovvero senza che lui realmente lo volesse.
Il male non è tanto farlo quanto parlarne, Romeo vuole convincere gli amici che anche essi possono essere capaci delle stesse azioni e avvicinandosi a Ginevraconsorte del suo amico ufficiale Giorgio Vanzi, inizia a parlare di un altro
“delitto” tuttavia senza ancora dichiararlo apertamente, si tratta del tradimentoamoroso, compiuto da lui stesso con Ginevra, il protagonista parla di avvenimenti accaduti nei sogni e quindi non realmente verificati.
Più avanti il Daddi cerca di sviscerare anche le anime degli amici, capiamo come la donna del Vanzi non è pentita dell’accaduto perchè innamorata del proprio uomo, ma la “pazzia” di Daddi rende tutto tragicamente più gigante.
Gli interpreti sono bravi a parafrasare il complesso testo mentre le originali musiche di Pino Cangialosi ci aiutano a calarci nel dramma più tragico di Pirandello, una certa cupezza è presente sul palco. Un testo che va seguito con
attenzione dallo spettatore.
«…nel mondo morale la coscienza si risveglia come un giudice severissimo e intransigente nell’animo di chi ha infranto la legge. Il delitto appartiene alla natura, ma il momento veramente drammatico è quello della giustizia, ed è
tanto più drammatico quanto più il tribunale è invisibile cioè nella coscienza…»..così si esprimeva Pirandello in una intervista.
Valentina Nasso

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