Lo showbiz americano si divide su Screening Room, la start up messa in piedi da Sean Parker e Prem Akkaraju con l’intenzione di far arrivare le prime visioni cinematografiche a casa contemporaneamente alla loro uscita nelle sale. Registi del calibro di Steven Spielberg, Peter Jackson, J.J. Abrams e Ron Howard hanno deciso di sostenere il progetto, alcuni investendo di tasca propria. La start up è rappresentata da uno degli studi legali più potenti d’America, facente capo a Skip Brittenham, e ha tra i suoi maggiori propugnatori Jeff Blake, ex vice presidente Sony Pictures.
Per 50 dollari, la compagnia farà arrivare i film a casa in simultanea con l’uscita nelle sale. La visione sarà possibile attraverso un dispositivo anti-pirateria (set-top box) dal costo di 150 dollari. I clienti hanno 48 ore di tempo per usufruire della visione. L’iniziativa è rivolta soprattutto al pubblico delle famiglie e degli anziani, che per un motivo o per un altro hanno meno possibilità di andare al cinema rispetto agli adolescenti.
Per convincere gli studios e gli esercenti ad accettare questa rivoluzione distributiva, Screening Room girerà loro una percentuale significativa dei ricavi, ovvero 20 dollari sui 50 pagati per ogni visione. Inoltre, per scongiurare la disaffezione nei confronti dello spettacolo in sala, i clienti che acquisteranno una visione da Screening Room riceveranno anche due biglietti in omaggio per vedere il film al cinema. Basterà a convincere gli esercenti? Non è scontato. I proprietari dei multisala americani si sono sempre opposti in passato a ogni tentativo di abbreviare i tempi di attesa tra il passaggio in sala del film e quello nell’home video.
Tuttavia l’endorsement di personaggi come Spielberg, Grazer, Jackson, Howard e Abrams, autori di alcuni dei più grandi successi commerciali nella storia del cinema, costituisce un bel biglietto da visita per la neonata società, un’esca per nuovi potenziali investitori e un argomento in più per convincere studios ed esercenti.