È stato giustiziato il capo di Stato maggiore dell’esercito nordcoreano. Secondo quanto si apprende dall’agenzia di stampa sudcoreana ‘Yonhap’ sottolineando che Ri Yong Gil, capo dell’Esercito popolare di Corea, è stato messo a morte all’inizio del mese per aver formato una fazione politica per corruzione. Precisando che l’esecuzione è avvenuta la scorsa settimana, mentre il leader Kim Jong Un presiedeva il vertice congiunto del Partito dei lavoratori e della leadership militare.
Ri Yong Gil, era capo di stato maggiore dal 2013, era presente al fiancodel leader nordcoreano Kim Jong Un, in molte occasioni. Nei recenti rendiconti dei media ufficiali nordcoreani relativi ad una importante riunione del partito e alle celebrazioni per il lancio del razzo di domenica: risultava assente. Soli tre anni fa, di simile sorte, il capo delle Forze Armate Hyon Yong Chol, in quanto l’accusa era di essersi addormentato durante un evento e non aver obbedito agli ordini che gli erano stati impartiti. Con questa, il numero dei funzionari pubblici condannati a morte in Corea del Nord sale a 16.
“Questa esecuzione lascia pensare che Kim Jong Un non si ancora sicuro della sua autorità sul potente esercito del suo Paese”, ha spiegato una fonte ben informata, citata dall’organo di stampa di Seoul. “Ed è la prova che il regno del terrore di Kim prosegue”, ha aggiunto la stessa fonte alludendo alle purghe e alle esecuzioni decise da Kim negli ultimi tempi. Fatti che emergono in un contesto di forti tensioni fra le due Coree dopo il recente test nucleare di Pyongyang seguito dal lancio del razzo.
Emilia Napolitano