La Corea del Nord ha escluso di scambiare le proprie armi nucleari con una formale dichiarazione degli Stati Uniti per mettere fine alla guerra, ribadendo che una negoziato di pace non può essere considerato “merce di scambio”. Per decenni Pyonyang ha chiesto a Washington di porre fine alla guerra di Corea, che si è conclusa nel 1953 con un armistizio ma senza un vero trattato di pace. La Corea del Nord ha sempre considerato che la fine della guerra avrebbe potuto contribuire a un declino delle tensioni nella penisola. Il mese scorso, durante il summit a Pyongyang con il presidente sudcoreano Moon Jae-in, il leader nordcoreano Kim Jong-un ha accennato a una possibile chiusura del suo complesso nucleare di Yongbyon, se Washington avesse adottato “misure corrispondenti”, senza però fornire alcune dettaglio.
L’agenzia di stampa ufficiale Kcna ha ipotizzato che alcuni esperti americani avessero avanzato l’idea di un possibile scambio tra una dichiarazione di pace e la denuclearizzazione. “La fine della guerra non è un regalo che qualcuno fa a qualcun altro. E non potrà mai essere un elemento di scambio per ottenere la denuclearizzazione”, ha spiegato la Kcna ribadendo che Pyongyang è pronta a “prendere misure come il disarmo” del suo arsenale nucleare “se gli Stati Uniti prenderanno misure corrispondenti”.