Italian Justice Minister Carlo Nordio during a question time at the Senate, Rome 1 December 2022. ANSA/FABIO FRUSTACI

Nordio: “Sarò al congresso di Magistratura democratica con spirito collaborativo’

Il 9 e il 10 novembre Magistratura democratica, la corrente progressista dell’Associazione nazionale magistrati, celebrerà i suoi sessant’anni a Roma presso la sala della Protomoteca del Campidoglio. Ci saranno, tra sabato e domenica, due grandi sessioni di dibattito: la prima dal titolo “1964/2024: questa lunga storia d’amore”, la seconda “Verso un’altra Repubblica? Le riforme istituzionali, l’ordinamento giudiziario, il tessuto della democrazia”.

Interverranno figure storiche di Magistratura democratica, come Livio Pepino, Giovanni Palombarini, Nello Rossi, Luigi Ferrajoli, esponenti politici come Giuseppe Conte, Maria Elena Boschi, Francesco Paolo Sisto, Elly Schlein, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio. Ci sarà anche un confronto tra il Segretario di Md, Stefano Musolino, il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, e tutti gli altri vertici dei gruppi associativi: Giovanni Zaccaro (Area), Rossella Marro (Unicost), Claudio Galoppi (Magistratura Indipendente), Andrea Reale (CentoUno). L’incontro arriva in un momento delicatissimo perché è in atto uno scontro durissimo tra politica e magistratura, a seguito delle decisioni di alcuni tribunali di mettere in discussione i provvedimenti riguardanti le politiche migratorie del Governo. Proprio alcuni magistrati che hanno firmato quelle decisioni appartengono a Magistratura democratica e quindi contro di loro è partita una feroce campagna stampa e politica di delegittimazione, anche sul piano personale.

“Bisognerebbe capire chi per primo deve fare un passo indietro. E visto che questa esondazione è iniziata dalla magistratura, sarebbe bene che la magistratura facesse un primo passo di riconciliazione; smettere di criticare le leggi; e i politici d’altro canto smettere di criticare le sentenze”. Sono le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio al ‘Salone della Giustizia’ nell’intervista con il direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci. Il Salone giunto alla sua quindicesima edizione cade in un momento denso di fibrillazioni tra esecutivo e magistratura. Nordio non elude alcun argomento, dalle sentenze smonta-decreti del governo sul patto con l’Albania; fino all’incontro del premier con il vicepresidente del Csm, Pinelli, su cui la sinistra si sta sbracciando e su cui i magistrati sono divisi al loro interno. “In un Paese ideale i magistrati non dovrebbero criticare le leggi e i politici non dovrebbero criticare le sentenze: ma dai tempi di Mani pulite questa situazione si è capovolta”.

Il Salone si sta svolgendo con la partecipazione dei massimi livelli della politica, dell’informazione e della società civile. Tre giorni intensi di convegni, dibattiti e faccia a faccia. Introdotto da Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, è seguito l’intervento del presidente Ignazio La Russa. Subito dopo il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Il quale nella sua chiarezza ha però lanciato un segnale importante di distensione: “Dopodomani sarò al congresso di Magistratura democratica che ha avuto la cortesia di invitarmi. Porterò un discorso di conciliazione e collaborazione, poi ognuno mantiene le sue idee”. E ha aggiunto: “Sono certo che al di là delle ovvie differenze di posizioni, anche sulle iniziative legislative alle quali siamo vincolati dal mandato elettorale, troveremo l’atmosfera giusta; in funzione di ciò che ci interessa massimamente: un funzionamento rapido e moderno della giustizia”.

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